La prima volta di Trump con la mascherina
Scatti rubati nella fabbrica in Michigan. Subito dopo il presidente cambia tema e ordina ai governatori di riaprire i luoghi di culto: «Sono attività essenziali»
Alla fine anche lui ha ceduto. Finora Donald Trump non aveva mai indossato la mascherina. L’ha fatto visitando un impianto della Ford nel Michigan, riconvertito alla produzione di ventilatori.
WASHINGTON La foto di Donald Trump con la mascherina è diventata rapidamente una specie di trofeo, esibita dai media e largamente commentata sulla Rete.
Anche questo è un segno dei tempi, in America. Da almeno un mese e mezzo il presidente ne ha fatto una questione di principio. Il 4 aprile il Cdc, il Centers for Disease Control and Prevention, per la prima volta aveva raccomandato ai cittadini di proteggersi il viso. Trump aveva commentato: «È solo una raccomandazione. Ma non è obbligatorio. Io, per esempio, non lo farò». Da allora Trump si è rifiutato di indossare o comunque di farsi vedere in pubblico con la mascherina. Una scelta giustificata così, ancora l’altro ieri, dalla Casa Bianca: «Il presidente si sottopone quotidianamente al test ed è sempre risultato negativo. Non ha necessità di coprirsi il viso». È stato lo stesso Trump a spiegare più volte la vera ragione: «La mascherina non è una cosa compatibile con il ruolo di leader». Una specie di sfida al virus, con un messaggio implicito, ma chiaro rivolto agli elettori: possiamo e dobbiamo convivere con la pandemia. Ma questa specie di mito del super presidente è franato giovedì 21 maggio. Lo scatto di un fotoreporter ha sorpreso Trump con una mascherina scura, mentre visita l’impianto della Ford a Ypsilanti, nel Michigan.
La fabbrica è parzialmente riconvertita alla produzione di ventilatori, visori e altro materiale sanitario. Una cosa mai vista dai tempi della Seconda guerra mondiale. Ma non importa a nessuno. L’attenzione è concentrata altrove: Trump stavolta metterà la mascherina? I dirigenti Ford avevano informato lo staff dello Studio Ovale che nello stabilimento tutti avrebbero dovuto coprirsi naso e bocca.
Il Michigan è guidato dalla governatrice democratica
Gretchen Whitmer, fautrice di una linea di massima cautela e per questo motivo spesso in polemica diretta con l’amministrazione di Washington. Poco prima dell’arrivo dell’illustre ospite, l’attorney general dello Stato, Dana Nessel, aveva notato che Trump si stava comportando «come un bambino petulante, ma questo non è un gioco».
Alla fine lo scatto liberatorio, rapidamente postato su Twitter e gli altri social. L’azienda ha fatto sapere che «il presidente l’aveva indossata per un breve tratto del percorso interno». E Trump? Quando è ricomparso davanti ai giornalisti ha confermato: «Sì, ne avevo una. L’ho messa mentre ero nei reparti. Ma non volevo darvi la soddisfazione di vedermi». Ieri il presidente ha cambiato rapidamente tema, «raccomandando» ai governatori di «riaprire immediatamente chiese, sinagoghe, moschee»: «Coltivare la propria fede è un’attività essenziale». Ha aggiunto che «supererà» eventuali decisioni contrarie dei governatori. Ma il presidente non ha i poteri costituzionali per forzare la mano alle autorità locali, come si era già visto qualche settimana fa sull’opportunità di interrompere il lockdown. È pronta, insomma, un’altra controversia.