Ogni cliccata è persa
Bisogna essere grati a quei mattacchioni del governo che si prodigano per regalare scariche sempre nuove di adrenalina a tanti artigiani e imprenditori persi dentro giornate tutte uguali. La lotteria Impresa Sicura risponde a questa necessità: un gioco a premi da fare invidia a Gerry Scotti. Funziona così: tu paghi in anticipo mascherine e soprascarpe per i tuoi dipendenti, perdi ore a compilare quelle due-trecento pagine di cartacce e infine ti ritrovi davanti al computer alle 9 in punto di un lunedì mattina, insieme con altre duecentomila aziende, pronto a cliccare il tasto INVIO per spedire il modulo del rimborso. Il montepremi è di 50 milioni, fino a esaurimento. Si può solo immaginare la tensione. Duecentomila dita pronte allo sparo. Commercialisti con la pancetta che si sentono John Wayne. O Usain Bolt. C’è chi ha persino ingaggiato un esperto di videogiochi.
Scoccano le nove e tutti pigiano all’unisono, ma la gara dura appena un secondo: per la precisione un secondo e quattro centesimi. Alle nove, un secondo e cinque centesimi i soldi sono già finiti. Gli esclusi, la stragrande maggioranza, rimangono a bocca asciutta sotto le mascherine non più rimborsabili, maledicendo la connessione lenta o subodorando che qualcuno abbia fatto ricorso al compilatore automatico, pratica vietatissima e dunque assai praticata.
Per la prossima distribuzione di risorse proporrei al governo di ricorrere a un sistema un po’ più serio: che ne dite di una bella partita a nascondino?