Così sarà più semplice riconoscere i casi di Covid Perché è importante immunizzare i più piccoli
1
Perché è importante proteggere i bambini dall’influenza?
È possibile che, con l’autunno, l’epidemia di Sarscov-2 riprenda vigore. L’incrocio con la stagione influenzale (che quest’anno ha colpito 7,6 milioni di persone) potrebbe creare un mix esplosivo, anche per la confusione creata dai sintomi iniziali. Qualunque persona con tosse e febbre penserà immediatamente a Covid e si sottoporrà al tampone, ma l’influenza provoca gli stessi disturbi. Vaccinarsi contro quest’ultima consente di indirizzarsi più facilmente alla diagnosi. Nei bambini, soprattutto fino ai due anni, l’influenza può essere una malattia seria, con rischi di complicanze e ricoveri. Peraltro, anche quando si manifesta in forma lieve o moderata, ha l’effetto di indebolire l’organismo, che finisce con l’essere più esposto anche ad altre infezioni. Da diversi anni la Società italiana di pediatria (Sip) e quella di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) chiedono che la vaccinazione antinfluenzale sia raccomandata (e quindi gratuita) anche per i bambini. Oggi in Italia lo è solo per gli ultrasessantacinquenni, tra i quali la copertura supera di poco il 50 per cento , e per le categorie a rischio. In alcuni Paesi, come Stati Uniti e Inghilterra, si fanno campagne per vaccinare tutti i bambini, con buoni risultati nel numero di contagi.
2 L’antinfluenzale è sicuro?
Sì, può essere somministrato senza rischi fin dai sei mesi di età. Il piano vaccinale in vigore lo ha calendarizzato anche durante la gravidanza. Non si conoscono episodi di effetti avversi gravi.
3 Perché si è scelto di coprire solo la fascia dai sei mesi ai sei anni?
È la fase in cui possono verificarsi complicanze, i bambini grandi hanno un sistema immunitario più sviluppato. I medici di famiglia e i pediatri sostengono che la vaccinazione antinfluenzale è consigliata a tutte le età, per evitare la confusione con Covid e il rischio di doppia infezione.
4 Se non si rientra in una delle categorie per cui il vaccino è raccomandato, che cosa si deve fare?
L’antinfluenzale si può acquistare in farmacia — il costo è di circa 10 euro per il trivalente, qualcosa di più per il quadrivalente — e deve essere somministrato da un medico. Per i piccoli esiste una formulazione ad hoc.
5 Sappiamo che i bambini sono un serbatoio per la diffusione dell’influenza (anche perché la copertura vaccinale nell’infanzia è bassissima in Italia). Ma si può dire lo stesso per Covid-19?
Un recente studio australiano ha esaminato la situazione in alcune scuole, dimostrando che non ci sono stati casi di trasmissione di Sarscov-2 dai bambini agli insegnanti. Inoltre sappiamo che i piccoli si ammalano di Covid molto meno degli adulti e il tasso di mortalità tra i piccoli è molto basso.
6 È comunque giusto tenere le scuole chiuse?
I bambini, soprattutto nei primi anni di vita, vengono frequentemente colpiti da infezioni delle alte vie respiratorie. È accertato che, per quanto riguarda l’influenza, sono loro i grandi «untori» che possono mettere a rischio soprattutto i nonni (qualora questi ultimi non siano vaccinati). Per Sarscov-2 la situazione sembra essere diversa: nella grande maggioranza dei casi i bambini sono stati colpiti da forme lievi o asintomatiche dell’infezione e, secondo alcuni nuovi studi, una delle cause potrebbe essere una minore presenza di recettori ACE-2 (quelli cui si lega la proteina spike del coronavirus per potersi diffondere nelle cellule umane) nelle alte vie respiratorie. Questo non significa che i bambini non trasmettano il virus o siano elementi secondari nella sua diffusione. Sars-cov-2 è comparso alla nostra attenzione a dicembre e sono soli pochi mesi che ne studiamo le caratteristiche epidemiologiche. La chiusura delle scuole ha certamente contribuito a fermare la trasmissione dai bambini agli adulti. Al momento non abbiamo dati sufficienti per definire un ruolo dei bimbi nella pandemia.
6 La riapertura delle scuole a settembre potrebbe rappresentare un rischio?
No, sono previste misure di prevenzione che renderanno sicura la partecipazione alle lezioni dei bambini. (Hanno collaborato Alberto Villani, responsabile di Pediatria all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, presidente della Società italiana di pediatria e membro del Comitato di esperti istituito dal ministero dell’istruzione, e Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene all’università di Firenze)