La bellezza riparte. Ecco come
Riaprono le grandi catene di cosmetica: più hi-tech e con soluzioni innovative. Il caso Douglas Italia
Anche le profumerie hanno riaperto. Chi entra troverà un ambiente più hi-tech: non mancano aspettative e un cauto ottimismo. «Non potrebbe essere il contrario — dice Fabio Pampani, amministratore delegato di Douglas Italia, che nel nostro paese ha 530 negozi controllati direttamente e il 25% della quota di mercato — perché durante il periodo di chiusura si è lavorato intensamente. In tutto il mondo, per necessità, si è verificato un avanzamento tecnologico. Per l’italia è stato un vero salto: diciamo che, adesso, siamo 5 anni avanti».
Prima il lockdown, ancora oggi la paura di contrarre il virus, hanno portato il consumatore a più soluzioni per gli acquisti: al profumo come alla crema o al make up è difficile rinunciare. «Durante la chiusura — spiega Pampani — c’è stata una vera impennata dell’e-commerce. Noi, come Douglas, in contemporanea abbiamo voluto privilegiare il contatto umano, da sempre uno dei nostri punti di forza. È stato creato il negozio virtuale, un numero telefonico dedicato a cui rispondevano le nostre esperte che consigliavano
Fabio Pampani
In tutto il mondo c’è stato un avanzamento tecnologico. Ma ora in Itala siamo 5 anni avanti
e spiegavano. Come siamo abituati da sempre. Ha raccolto successo. Mi hanno raccontato di una signora milanese che tutte le mattine chiamava, per lei era un momento piacevole proprio come se si muovesse in negozio tra un stand di make up o un espositore di creme: spesso acquistava, ma soprattutto viveva delle emozioni».
Emozioni che, oggi, catturano chiunque entra in un punto vendita dedicato alla bellezza e si ritrova, un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie. «Il servizio — spiega Pampani — è cambiato per esaudire e rispondere alle esigenze di chi ha paura ad uscire di casa, oppure non vuole ritrovarsi in posti affollati. Funziona sempre l’e-commerce, con cui l’italiano ha preso una certa confidenza, anche se siamo ancora nelle ultime posizioni in termine di incidenza di mercato globale. E poi sono arrivate una serie di innovazioni».
Si trovano i gel igienizzanti ad ogni angolo, tutti devono indossare le mascherine, viene rilevata la temperatura all’ingresso. «Oltre ad essere rispettosi delle norme — racconta l’amministratore delegato di Douglas Italia — per aprire ogni singolo negozio abbiamo speso minimo 600 euro per mettere in sicurezza e ci siamo posti una domanda: cosa vuole il consumatore? I nostri punti vendita possono soddisfare le diverse richieste: se vuole essere da solo può fissare un appuntamento, se preferisce ricevere a casa l’acquisto arriviamo nel giro di 24/48 ore a seconda se abita in città o fuori, se ha paura ad entrare in negozio può inoltrare il suo ordine telefonicamente pagare online e ritirare all’ingresso del negozio stesso».
Purtroppo non si possono toccare i prodotti, testarli come un tempo. «Per questo abbiamo lanciato il programma Beauty Mirror che si trova nell’app di Douglas e permette di applicare virtualmente i prodotti scelti, trovare la soluzione preferita. Per poter valutare texture di skin care o trucco c’è in aiuto una venditrice con tanto di guanti e bastoncini monouso». Certo cambiano i tempi, in negozio possono entrare tra le sei e le dieci persone a seconda della metratura, si rischia di fare la fila. Ma ormai la fila è nostra compagna di vita.