Oggi l’assemblea degli azionisti, maxi prestito da 3 miliardi della Kfw
BERLINO Ventitré anni dopo aver venduto l’ultima azione in suo possesso, lo Stato tedesco entrerà di nuovo nel capitale di Lufthansa, senza tuttavia possedere una minoranza di blocco del 25%. Dopo settimane di trattative serrate, a tratti sull’orlo della rottura, l’accordo sul piano di salvataggio da quasi 10 miliardi di euro è in dirittura d’arrivo.
È stata la stessa compagnia aerea a rendere noti i dettagli dell’intesa, che dovrebbe essere validata oggi dal consiglio di sorveglianza, prima di ricevere l’assenso di 2/3 degli azionisti in un’assemblea generale straordinaria. Una volta approvato, il piano dovrà ricevere il segnale verde dalla Commissione europea.
Il dispositivo prevede un prestito da 3 miliardi di euro della KFW, la Banca pubblica d’investimento, per coprire le esigenze di liquidità immediata di Lufthansa, che attualmente perde 1 milione di euro l’ora. Successivamente ci sarà un aumento di capitale, il 20% del quale sarà detenuto dal governo federale che pagherà usando i fondi speciali stanziati per contrastare gli effetti economici della pandemia.
Inizialmente il ministero delle Finanze (a guida socialdemocratica) aveva chiesto il 25%, cioè una minoranza di blocco sul modello della Volkswagen, dove l’azionista pubblico è il Land della Bassa Sassonia. Ma l’opposizione del ministro dell’economia Peter Altmaier (un fedelissimo della Cancelliera) e del management del gruppo, che rifiutava un controllo pesante sulla gestione, ha portato al compromesso della cosiddetta «partecipazione silenziosa». La quota statale potrà tuttavia salire al 25% nel caso di scalate ostili in Borsa.
Lo Stato nominerà anche due personalità nell’organismo di controllo, tuttavia l’accordo prevede che non indichi funzionari o esponenti politici, ma dei manager espressione del mondo dell’impresa.
L’assemblea straordinaria si preannuncia animata. Anche perché, giusta l’intesa, gli azionisti di Lufthansa dovranno accettare non solo la perdita di valore del loro capitale, ma anche la rinuncia ai dividendi per il 2020, mentre i dirigenti non riceveranno alcun bonus.