Corriere della Sera

La battaglia delle vacanze

Il caso dei gilet arancioni in piazza senza distanze né mascherine. Sala: denunciate­li

- Di Monica Ricci Sargentini

Da mercoledì l’italia si apre: libera circolazio­ne tra le regioni. Mentre alcuni Paesi come Germania, Austria e Svizzera ci chiudono le porte. Di Maio: non siamo un lazzaretto. Polemiche per la protesta dei gilet arancioni nelle piazze italiane.

Gli italiani che hanno intenzione di passare le vacanze estive all’estero dovranno accontenta­rsi di poche destinazio­ni perché i turisti provenient­i dall’italia non sono al momento «graditi» in più di un Paese europeo, anche all’interno dello spazio Schengen dove, tutti o quasi, sono pronti a riaprire i confini.

I Paesi off limits

Tra i no più clamorosi c’è quello della Grecia che, venerdì scorso, ha annunciato la lista dei 29 Stati i cui turisti potranno visitare il Paese dal 15 giugno. L’elenco potrebbe essere aggiornato il primo luglio e quindi si può ancora sperare.

Chiudono le porte ai turisti italiani anche altri 22 Stati europei. In cima alla lista c’è l’austria che dal 15 giugno consentirà la libera circolazio­ne senza alcun controllo alle frontiere con Germania, Svizzera e Liechtenst­ein ma non con l’italia, considerat­a ancora un «focolaio». I governi di Vienna e Roma, però, si stanno parlando e non è detto che la situazione cambi la prossima settimana. Anche la Svizzera non vuole gli italiani nonostante sia pronta a consentire la libera circolazio­ne dal 15 giugno e a riaprire campeggi, giardini zoologici, piscine, cinema e teatri. Dal 20 giugno apre al turismo internazio­nale l’isola di Cipro con le sue spiagge meraviglio­se e la sua storia affascinan­te, anche se triste, di divisioni. Nella lista di 19 Paesi non c’è però l’italia. Le altre nazioni in cui non potremo andare sono: Danimarca, Germania, Malta, Finlandia, Polonia, Romania, Ungheria, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Belgio, Bosnia, Polonia, Norvegia, Montenegro, Ucraina e Russia.

Ma non bisogna disperare. Bruxelles, fermo restando che i divieti non si applicano mai alla nazionalit­à ma ai Paesi di provenienz­a, spinge per una linea comune che sia comunque ispirata a criteri epidemiolo­gici. E, nei prossimi giorni, alcune nazioni, come la Germania, potrebbero tornare sui propri passi.

Le mete possibili

Quali sono, quindi, le mete da prendere in consideraz­ione per le tanto agognate vacanze post quarantena? Sicurament­e la Francia dove dal 15 giugno saranno aboliti i controlli alle frontiere. Per entrare basterà presentare un’autocertif­icazione di buona salute. Anche l’olanda apre senza condizioni ai cittadini dell’ue e dal primo luglio promette di far ripartire campeggi e villaggi turistici.

Seguendo lo slogan Clean&safe (pulito e sicuro), il Portogallo accoglie il turismo straniero, anche perché rappresent­a il 15% della sua produzione economica. Ma per l’associazio­ne alberghier­a nazionale la maggior parte degli hotel dovrebbe riaprire a metà luglio.

Stesso discorso per la Spagna che tra un mese revocherà la quarantena obbligator­ia per tutti i viaggiator­i, mentre le compagnie aeree dovrebbero riattivare ai primi di giugno i collegamen­ti con le mete più gettonate: Maiorca, Costa del Sol e Costa Blanca.

Anche la Turchia non vuole rinunciare agli stranieri e a metà giugno riaprirà le frontiere. Il ministero della Cultura e del Turismo ha pubblicato un catalogo di «istruzioni igieniche» che prevede, ad esempio, negli hotel distanze minime tra lettini a bordo piscina o asciugaman­i confeziona­ti singolarme­nte.

Dopo molti indugi la Croazia, altra nazione che dipende fortemente dal turismo, consentirà anche agli italiani di godere del suo meraviglio­so mare ma bisognerà avere in

mano stessa dal 26 linea una maggio prenotazio­ne. della consentirà Slovenia che La ai cittadini dell’unione Europea l’ingresso senza un documento che certifichi la negatività al coronaviru­s ma con in mano l’indirizzo di un hotel.

Se si ha voglia di andare al freddo si potrà pensare alla Lettonia che, tra i Paesi baltici, accogliere è l’unica gli ad stranieri. aver deciso Porte di aperte dal primo giugno anche in Albania mentre la Serbia ha già tolto i sigilli ai confini il 22 maggio. Il Kosovo, invece, permetterà l’ingresso ai turisti da metà giugno.

In quarantena

Ci sono poi una serie di Paesi che, pur non chiudendo i confini, hanno deciso di imporre una quarantena ai visitatori. Una scelta che scoraggere­bbe anche il turista più motivato. Tra questi spicca il

Regno Unito, dove dall’8 giugno chiunque entrerà dall’estero dovrà stare chiuso in una stanza per due settimane. Chi non aderirà all’auto-isolamento dovrà pagare una multa di 1.000 sterline (circa 1.100 euro). È la stessa linea scelta dall’irlanda, dalla Bulgaria e dalla Macedonia del Nord che però impongono la quarantena soltanto a chi proviene da alcune nazioni a rischio tra cui Islanda. Più l’italia. incerta L’isola, la situazione fortemente in dipendente dal turismo, prevede di allentare le restrizion­i per i viaggiator­i stranieri a partire dal 15 giugno ma, per

il momento, chi entra sarà messo in quarantena per due settimane. Il governo, però, sta pensando di offrire l’alternativ­a di sottoporre i visitatori a tampone. È probabile, poi, che i turisti debbano scaricare e utilizzare l’applicazio­ne di tracciamen­to.

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La manifestaz­ione dei gilet arancioni in piazza Duomo a Milano
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(Ipp) Mediterran­eo Una spiaggia in Grecia, che dal 15 giugno riapre l’ingresso ai turisti stranieri di 29 Paesi ma non a Italia, Francia e Spagna

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