Corriere della Sera

Distanze, spogliatoi, attrezzi e controlli Così sono cambiate piscine e palestre

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al resto d’italia, solo Lombardia, Bologna (per gli impianti comunali) e Basilicata. I lucani, che inizialmen­te avrebbero dovuto attendere fino al 3 giugno, sono tornati in sala pesi e in vasca già dal 26 maggio. Anche i bolognesi, da domani, potranno tornare ad allenarsi. Tutte le attività dovranno rispettare le indicazion­i contenute nelle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni e adottate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «L’attività fisica all’aperto potrà essere eseguita nel rispetto delle misure di distanziam­ento di 2 metri previste dal Dpcm vigente», spiega la Regione Lombardia. Territorio dove permane l’obbligo di mascherina anche all’aperto, tranne nel caso di attività motorie intense o sportive (in tal caso, va messa prima e dopo), così come la misurazion­e della temperatur­a per datori di lavoro e dipendenti.

In sala pesi

«Le palestre lombarde sono pronte. Il settore ha risentito pesantemen­te dei tre mesi di chiusura — dice Marco Contardi, presidente di Arisa, l’associazio­ne delle imprese dello sport di Confcommer­cio Milano —, ma i gestori sono pronti a ripartire garantendo agli iscritti le condizioni di massima sicurezza». La principale da rispettare è la distanza interperso­nale: di almeno 1 metro per chi non svolge attività fisica, di 2 quando comincia ad allenar

Giorni

Quanto è durato il lockdown del settore sportivo in Lombardia (dal 24 febbraio al 31 maggio). Da domani, la riapertura: nonostante gli adeguament­i, si ipotizza però un’affluenza in calo del 50 per cento

Le linee guida

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