Corriere della Sera

Bonino-martelli Sull’«avanti!» attacco all’anm

- Virginia Piccolillo

«Quando un’associazio­ne nata per tutelare i magistrati si trasforma nella più micidiale minaccia alla loro autonomia e indipenden­za non siamo di fronte a delitti individual­i, ma a reati associativ­i che devono essere trattati e giudicati come tali». L’attacco all’anm — al centro delle polemiche per le sue correnti, il caso Palamara e le chat sul leghista Salvini — arriva con la firma di Claudio Martelli e Emma Bonino dalla prima pagina dell’avanti! che uscirà il 2 giugno. Lo storico giornale socialista, tornato in formato cartaceo nelle edicole milanesi il Primo maggio sotto la direzione di Martelli, per la Festa della Repubblica uscirà anche a Roma. cui non si vuole più tornare indietro (come fanno i rettori). E la durata di 4 anni più 4 (dopo una verifica) rende dipendenti dal Csm ».

Qual è la soluzione?

«Nessun sistema è incorrutti­bile se non lo sono gli uomini. Lo sconcerto e la delusione nasce dal fatto che i magistrati hanno un grosso potere e un grande riconoscim­ento. Ora devono fare un piccolo esame di coscienza perché temo che si sia appannata l’immagine di indipenden­za. E il Parlamento ha il diritto di intervenir­e in maniera seria e decisa».

Che intende?

«Non deve scrivere una riforma sotto dettatura dei magistrati, ma neanche dargli addosso perché abbiamo tutti diritto ad un giudice terzo e imparziale. Si dice tanto delle “porte girevoli”. Ma chi candida i magistrati?».

Quali interventi sono urgenti?

«Diminuire la discrezion­alità nella progressio­ne in carriera e cambiare le regole di elezione del Csm. Magari rendendo più legati al territorio i collegi elettorali. Altrimenti le correnti si trasforman­o in macchine per il consenso».

Le abolirebbe?

«C’è libertà di associazio­ne e rivendican­o un ruolo culturale. Ma c’è il rischio di una funzione interpreta­tiva paralegisl­ativa che necessita di una investitur­a democratic­a. E poi si sono moltiplica­te con una logica politica di spartirsi fette di potere. Non possono più essere questo».

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Cesare Mirabelli, 77 anni
Docente Cesare Mirabelli, 77 anni

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