Bonino-martelli Sull’«avanti!» attacco all’anm
«Quando un’associazione nata per tutelare i magistrati si trasforma nella più micidiale minaccia alla loro autonomia e indipendenza non siamo di fronte a delitti individuali, ma a reati associativi che devono essere trattati e giudicati come tali». L’attacco all’anm — al centro delle polemiche per le sue correnti, il caso Palamara e le chat sul leghista Salvini — arriva con la firma di Claudio Martelli e Emma Bonino dalla prima pagina dell’avanti! che uscirà il 2 giugno. Lo storico giornale socialista, tornato in formato cartaceo nelle edicole milanesi il Primo maggio sotto la direzione di Martelli, per la Festa della Repubblica uscirà anche a Roma. cui non si vuole più tornare indietro (come fanno i rettori). E la durata di 4 anni più 4 (dopo una verifica) rende dipendenti dal Csm ».
Qual è la soluzione?
«Nessun sistema è incorruttibile se non lo sono gli uomini. Lo sconcerto e la delusione nasce dal fatto che i magistrati hanno un grosso potere e un grande riconoscimento. Ora devono fare un piccolo esame di coscienza perché temo che si sia appannata l’immagine di indipendenza. E il Parlamento ha il diritto di intervenire in maniera seria e decisa».
Che intende?
«Non deve scrivere una riforma sotto dettatura dei magistrati, ma neanche dargli addosso perché abbiamo tutti diritto ad un giudice terzo e imparziale. Si dice tanto delle “porte girevoli”. Ma chi candida i magistrati?».
Quali interventi sono urgenti?
«Diminuire la discrezionalità nella progressione in carriera e cambiare le regole di elezione del Csm. Magari rendendo più legati al territorio i collegi elettorali. Altrimenti le correnti si trasformano in macchine per il consenso».
Le abolirebbe?
«C’è libertà di associazione e rivendicano un ruolo culturale. Ma c’è il rischio di una funzione interpretativa paralegislativa che necessita di una investitura democratica. E poi si sono moltiplicate con una logica politica di spartirsi fette di potere. Non possono più essere questo».