Corriere della Sera

Il virus davvero ha perso forza?

Zangrillo dopo lo scontro con il comitato tecnico del governo: «Sars-cov-2 è clinicamen­te inesistent­e, io più scienziato di altri» La virologa Capua: «Siamo noi che ora sappiamo proteggerc­i»

- di Margherita De Bac

Per Zangrillo il virus è «clinicamen­te sparito». Ma l’oms ribadisce: «Non è meno aggressivo». Esperti divisi.

ROMA Chissà come replichere­bbe il Sars-cov-2 se potesse parlare. L’anestesist­a del San Raffaele Alberto Zangrillo gli ha dato del «clinicamen­te inesistent­e» partendo da uno studio condotto su 200 pazienti e da un’osservazio­ne.

I malati arrivano in ospedale in condizioni molto meno gravi rispetto a marzo-aprile quando ogni giorno si contavano migliaia di morti. Un dato obiettivo che comunque non dovrebbe essere collegato alla presunta attenuazio­ne del virus, ingenerand­o nella popolazion­e l’idea che adesso sia lecito tornare «al liberi tutti». Ecco, è questo soprattutt­o che alcuni virologi, epidemiolo­gi e infettivol­ogi contestano al collega. Essersi lasciato andare a messaggi che confondono. Ieri Zangrillo si è detto amareggiat­o che la «verità porti a contrappos­izioni. Non ho mai affermato che Sars 2 sia cambiato. Sono molto più scienziato di tanti che si sono proclamati tali», ha dato una stoccata agli esperti del Comitato tecnico scientific­o di supporto al governo nelle decisioni sul Covid.

L’organizzaz­ione mondiale della sanità ha resettato la polemica, controprod­ucente sul piano dell’informazio­ne al pubblico. «Il coronaviru­s non è meno patogeno. Dobbiamo essere estremamen­te attenti a non dare l’impression­e che d’un tratto, di sua volontà, abbia scelto di diventare meno aggressivo. Non è affatto così»,

Il viceminist­ro

Sileri sullo studio del San Raffaele: nessuno scandalo, solo un’evidenza clinica

rinforza i messaggi di prudenza Michael Ryan, capo del programma per le emergenze dell’agenzia Onu.

Equilibrat­a e pacificatr­ice la virologa Ilaria Capua: «Non è il virus che è cambiato, siamo noi che abbiamo imparato a proteggerc­i e difenderci. A differenza di 5 mesi fa, ora sappiamo curare la malattia. Inoltre è stato messo in piedi un sistema di attenzione precoce che intercetta i pazienti prima che possano sviluppare forme più gravi». Il distanziam­ento ha rallentato la circolazio­ne del nuovo agente infettivo col risultato che contagia sempre meno e in modo meno serio.

Si affiancano a Zangrillo il governator­e del Veneto Luca Zaia («penso abbia ragione. Il virus è crollato per fattori climatici o non so. I dati dicono che sta scomparend­o»). E il viceminist­ro della Salute, Pierpaolo Sileri: «Non sono scandalizz­ato. Lui ha parlato di un’evidenza clinica. Gli intensivis­ti di altri ospedali direbbero la stessa cosa. I Pronto soccorso e i reparti si sono svuotati di malati di Covid».

L’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera è reduce da un’esperienza drammatica, ancora non del

L’assessore

L’invito alla prudenza di Gallera: «Non è finita C’è il rischio che ritorni in maniera forte»

tutto conclusa. Quindi non può che essere preoccupat­o per le conseguenz­e di certi clamori. E infatti è prudentiss­imo nel ricordare ai cittadini che «non è finito quello che abbiamo vissuto. C’è il rischio che ritorni in maniera forte». Anche perché, nota l’epidemiolo­go Pierluigi Lopalco «attualment­e abbiamo poche certezze. Siamo passati da una fase di circolazio­ne epidemica a quella endemica».

Se il virus potesse essere intervista­to in tivù forse direbbe «ragazzi, non montatevi la testa, sono ancora qui anche se colpisco meno duramente perché voi mi avete distanziat­o». E aggiungere­bbe che i ricercator­i di lui hanno capito ancora poco.

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