Inizia l’assalto al decreto Rilancio Giù le entrate, deficit a 25 miliardi
Dal potenziamento del superbonus al 110 per cento ai nuovi fondi per la cassa integrazione: migliaia di emendamenti. Il nodo indebitamento
ROMA Da una parte il Parlamento, dove piovono anche dall’interno della maggioranza e perfino del governo le richieste di aumentare i fondi stanziati dal decreto Rilancio. Dall’altra il presidente Conte e il ministro Gualtieri alle prese col dilemma di come finanziare gli altri interventi che serviranno in corso d’anno, senza chiedere allo stesso Parlamento un ulteriore aumento del deficit, dopo i 75 miliardi già autorizzati.
L’aiuto che potrebbe venire dal Recovery fund della Ue rischia di arrivare tardi, nel 2021. E sui 36 miliardi di prestiti che sempre l’europa potrebbe concederci col Mes da luglio grava invece il no dei 5 Stelle. Che fare allora? Chiedere appunto un nuovo incremento del deficit, magari per soddisfare, come lo stesso Conte ha promesso, le richieste dei Comuni di altri 3 miliardi per compensare il crollo delle entrate locali e l’analogo pressing delle Regioni? I dati drammatici del fabbisogno di Bilancio a maggio sconsigliano azzardi: 25,5 miliardi contro i 949 milioni del maggio 2019. Il boom del deficit è causato dal crollo degli incassi fiscali per via delle sospensioni di imposte e contributi disposte dal governo. Il fabbisogno dei primi 5 mesi è così salito a 74,4 miliardi, 41,8 in più dello stesso periodo del 2019.
Ma, tanto per avere un’idea di cosa si prepara in commissione Bilancio alla Camera, dove il termine per la presentazione degli emendamenti (saranno migliaia) scade domani , i 5 Stelle hanno già annunciato che chiederanno il rinvio dal 30 giugno al 30 settembre della scadenza dei versamenti Irpef e Ires. Il Tesoro ha lasciato un margine di 800 milioni per le correzioni parlamentari del decreto Rilancio. Nulla. Basti pensare all’idea di estendere il Superbonus al 110% (seconde case e fino al 2022) sostenuta anche al sottosegretario alla presidenza, Fraccaro. O alla necessità di aumentare i 120 milioni per il bonus bici fino a 500 euro, che sono chiaramente insufficienti, prospettata dal ministro dell’ambiente, Costa. O al problema della cassa integrazione, che per molte aziende finirà a metà giugno, senza possibilità di chiederne altra fino al primo settembre. O alla richiesta di Iv di estendere il bonus vacanze a tutti, togliendo il tetto Isee di 40 mila euro.