Corriere della Sera

Giornata per l’ambiente Il Corriere «verde» con 7

Domani su 7, intervista all’ex sindacalis­ta polacco che vinse il Nobel per la Pace, i leader mondiali sotto pandemia a confronto e il ritorno della proprietà privata

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Lech Walesa, ex elettricis­ta dei cantieri Lenin a Danzica, nonché leader di Solidarnos­c, quando sentì le parole del suo connaziona­le in Vaticano, papa Giovanni Paolo II, «Non abbiate paura! Aprite le porte a Cristo!», capì che era il momento: si potevano rompere le catene del regime comunista in Polonia. Il sindacalis­ta che ha capovolto il mondo, nell’intervista a Maria Serena Natale sul nuovo numero di 7 domani in edicola con il Corriere confessa di aver temuto nella vita solo Dio e sua moglie («Nessun altro può impormi limiti») e parla di Europa e Polonia oggi. Il rischio maggiore? «Quando la politica non ha proposte per il futuro si risveglian­o i demoni del populismo e della demagogia». Ma per fermarli «non c’è bisogno di grandi personaggi, anzi». Per Walesa va «aggiornata la fede», il suo messaggio universale. Ma sul suo Paese: «Diffidente, in passato umiliato e abbandonat­o. Prima eravamo credenti non praticanti, poi siamo diventati credenti praticanti e ora abbiamo praticanti non credenti».

E per chi non crede né pratica alcuna fede? L’antidoto laico al populismo può essere l’empatia, come suggerisce Elena Tebano, che ha analizzato come i politici hanno fronteggia­to il coronaviru­s. Da una parte, con Donald Trump e il brasiliano Jair Bolsonaro, chi voleva «abbattere» il virus lanciando messaggi machisti, basati sulla forza.

Dall’altra parte, chi ha puntato a far «guarire» dal virus la popolazion­e: ovvero Angela Merkel e la neozelande­se Jacinda Arden, che hanno puntato più sulla partecipaz­ione attiva alle politiche anti contagio.

Il virus, nemico dei contatti diretti e indiretti e dunque dell’uso promiscuo di uno stesso bene, ha colpito l’economia della condivisio­ne, la sharing economy, arrestando una corsa che pareva irreversib­ile. Ora tra i giovani, racconta Micol Sarfatti, c’è persino un parziale ritorno alla proprietà: con la bicicletta. Per altri beni torna il leasing.

Tutt’altro tipo di condivisio­ne — che potrebbe cautamente riprendere a fine lockdown — nel nuovo romanzo di Camilla Läckberg, regina del giallo svedese, che in Ali d’argento (Marsilio) mette in scena triangoli caldi e fredde vendette: «Una notte a tre può fortificar­e», racconta in un’intervista a 7 parlando della sua protagonis­ta in cerca di riscatto amoroso.

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In copertina L’ex sindacalis­ta polacco leader di Solidarnos­c, Lech Wałesa, 76 anni, presidente del suo Paese dal 1990 al 1995 e Nobel per la pace nel 1983, è il protagonis­ta della cover di 7. Lo intervista Maria Serena Natale

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