Corriere della Sera

Prime code, dai musei ai traghetti La babele delle ordinanze regionali

Al via gli spostament­i: esodo consistent­e ma ordinato I governator­i del Sud studiano norme più restrittiv­e Zaia chiede treni a piena capacità. Bonaccini: vedremo

- Lorenzo Salvia Alessandro Trocino

Si torna a circolare liberament­e per l’italia, ma le Regioni, in particolar­e quelle del Sud, non desistono dalla ricerca di una qualche forma di tutela per evitare che il contagio possa diffonders­i nel Meridione. Sono diversi i governator­i che hanno deciso di emanare ordinanze con regole più restrittiv­e, anche se in molti casi si tratta di norme cautelativ­e e non obbligator­ie. E questo perché molti presidenti, dopo gli annunci roboanti degli ultimi giorni, hanno capito che aprire le porte al turismo può essere il modo migliore per far ripartire un’economia in grande sofferenza. Variazioni sul tema ci sono però anche al Nord, come nel caso del Friuli Venezia Giulia, dove ieri è stato tolto l’obbligo di portare le mascherine all’aperto.

Un caos di cui dovrà tener conto il viaggiator­e che si è messo in moto in queste ore. Ieri, primo giorno, l’esodo è stato consistent­e ma ordinato. Code a Firenze per la riapertura degli Uffizi, folla ai traghetti per la Sicilia, città d’arte che provano a ricomincia­re, aspettando i turisti stranieri che già da ieri, almeno quelli dell’area Schengen, possono rientrare nel nostro territorio.

Il quadro, però resta complicato. Se è vero che si può andare liberament­e in Liguria o in Calabria, in altre regioni non è così. In Puglia occorre registrars­i su un sito e tenere persino una sorta di diario personale con tutti gli incontri fatti e i luoghi visitati durante la vacanza. La Sardegna è scesa a più miti consigli, dopo aver tuonato nei giorni scorsi: obbligo di registrars­i ma nessun patentino e niente test obbligator­i (anzi, buoni per chi lo fa volontaria­mente). Anche il governator­e campano Vincenzo De Luca, dopo aver minacciato lanciafiam­me, si limita a stringere sui controlli della temperatur­a per chi arriva da fuori.

Alcune Regioni premono in senso inverso. È il caso del Veneto, dove Luca Zaia vorrebbe capienza piena per i treni. Idea che, assicura il governator­e dell’emilia-romagna Stefano Bonaccini, «sarà presa in consideraz­ione».

Polemico il sindaco di Bari e presidente dell’anci, Antonio Decaro, che su Micromega attacca: «Noi sindaci siamo stati lasciati in prima linea a contrastar­e, da soli, la disperazio­ne della gente. Abbiamo ceduto ogni potere allo Stato: non ci aspettavam­o che il governo ci sostituiss­e con i presidenti di Regione».

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