Corriere della Sera

Dal renziano di ferro ai big di centrodest­ra Chi non vuole scaricare l’app anti-contagio

Faraone (Italia Viva): problemi di privacy. Bergamini (FI): l’uso dei dati mi preoccupa

- Di Claudio Bozza

C’è l’ala più a destra, con Lega e Fratelli d’italia, granitica contro Immuni, assieme al governator­e del Veneto: «Così com’è l’app per il tracciamen­to dei contagi non funziona, e crea problemi — attacca Luca Zaia —: non abbiamo il governo della sanità e crea solo una babele ingestibil­e dove il cittadino decide cosa fare e cosa non fare». Sulla stessa linea dura c’è anche Massimilia­no Fedriga (Friuli Venezia Giulia), mentre il terzo leghista Attilio Fontana (Lombardia) usa cautela e fa sapere di aver installato sullo smartphone solo l’app regionale. Tra i moderati di Forza Italia si evidenzian­o però importanti distinguo tra favorevoli o meno al download dell’app, scaricabil­e dal 1 giugno, e commission­ata dal governo per tracciare i contagi da Covid-19 registrand­o spostament­i e dati personali.

Vere e proprie crepe, invece, nella variegata compagine che sostiene il governo Conte II. Il primo esempio è quello di Davide Faraone, renziano di ferro e capogruppo di Italia viva al Senato: «Non scaricherò Immuni: c’è un problema di privacy, però rispetto tutti quelli che la stanno scaricando — dice —. La vera garanzia sulla privacy si basa sulla volontarie­tà di scaricarla sullo smartphone, e su questo ho vinto la battaglia». Altro «no» di peso è quello di Riccardo Nencini, presidente del Partito socialista, senza il quale non esisterebb­e il gruppo renziano in Senato: «Voglio risposte chiare dal governo sul trattament­o dei dati raccolti: se mi soddisfera­nno potrei anche cambiare idea». Posizioni opposte, ad esempio, rispetto a quella del sottosegre­tario Ivan Scalfarott­o, anche lui renziano, primo membro del governo a twittare: «Io ho scaricato Immuni».

Chiamando una lunga serie di parlamenta­ri, da destra a sinistra, più di uno racconta a taccuini chiusi che a frenare una nutrita truppa c’è anche il timore che l’app anti Covid possa diventare troppo invasiva, rischiando di arrivare a

Deputato di Italia viva, 44 anni, non scaricherà Immuni: «C’è un problema di privacy»

ledere la sfera sentimenta­le. «Non scarico la app fino a quando non sarò sicuro che i dati degli italiani, la loro vita privata, non vadano in mano a qualcuno che ha magari soci cinesi — attacca il leader della Lega Matteo Salvini —. Ci penso 18 volte... perché la Cina non è una democrazia». Gli fa eco Massimilia­no Capitanio, evocando «gli hacker che potrebbero prendere in ostaggio centinaia di migliaia di telefoni». Mera contrappos­izione politica? «Niente affatto: noi pensiamo solo ai cittadini — replica al Corriere Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio alla Camera —. Non siamo al Grande fratello: questo governo con l’emergenza Covid ha avuto rigurgiti autoritari». Contrario anche l’altro leghista Diego Binelli, l’ultimo deputato risultato positivo (ma asintomati­co) che ha costretto sette colleghi alla quarantena.

Tra i vertici di Forza Italia le posizioni sono diverse, e con toni più bassi. «Immuni? Ancora non l’ho scaricata, ma lo farò di certo», dice Mariastell­a Gelmini, capogruppo a Montecitor­io. Mentre Deborah Bergamini è contraria: «Niente download. Non mi è chiara la portata: sono preoccupat­a per l’utilizzo dei dati: è una battaglia che faccio da sempre. I governi si stanno mettendo a fare concorrenz­a ai grandi player internazio­nali di questo settore e sono nettamente contraria». È un dubbioso, invece, Renato Brunetta: «Sono interessat­o — dice l’ex ministro per l’innovazion­e —, ma non posso prendere una decisione emotiva, ma scientific­a».

Con Fratelli d’italia torna invece durissima la posizione anti app: «Non è tollerabil­e pensare che milioni e milioni di cittadini possano essere “schedati” dal governo senza che il Parlamento italiano sia stato coinvolto», tuona il partito di Giorgia Meloni. «È liberticid­a e inefficace: me lo hanno detto tutti», aggiunge il senatore Ignazio La Russa. E contrariss­imo rimane anche il meloniano Edmondo Cirielli, risultato positivo per ben due volte al coronaviru­s: «Ho fatto il test sierologic­o e ora sono tranquillo: non posso contagiare più nessuno».

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Davide Faraone
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Per il leader della Lega, 47 anni: «Serve essere sicuri che i dati non vadano in mani cinesi»
Matteo Salvini Per il leader della Lega, 47 anni: «Serve essere sicuri che i dati non vadano in mani cinesi»
 ??  ?? Deborah Bergamini Deputata di Forza Italia, 52 anni, dice: «Niente download, preoccupat­a per uso dei dati»
Deborah Bergamini Deputata di Forza Italia, 52 anni, dice: «Niente download, preoccupat­a per uso dei dati»
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Per Fratelli d’italia, guidato da Giorgia Meloni, 43 anni, c’è il rischio di schedatura
Giorgia Meloni Per Fratelli d’italia, guidato da Giorgia Meloni, 43 anni, c’è il rischio di schedatura
 ??  ?? Ignazio La Russa Senatore di FDI, 72 anni: «È liberticid­a e inefficace: me lo hanno detto tutti»
Ignazio La Russa Senatore di FDI, 72 anni: «È liberticid­a e inefficace: me lo hanno detto tutti»
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Chi è Riccardo Nencini, 60 anni, ex segretario del Psi, è stato viceminist­ro ai Trasporti

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