Ferrarelle, la spinta dell’export Con Danone per la distribuzione
Affiancherà il marchio Evian con un’offerta diretta ad alberghi, caffè e ristoranti
Ferrarelle Spa punta sull’export e lo fa grazie a un accordo stretto con Danone per espandere i confini internazionali del marchio italiano. La strategia è quella di affiancare il marchio Ferrarelle al marchio francese Evian (di cui Ferrarelle Spa è distributore in Italia) con un’offerta diretta al settore horeca: alberghi, caffè e ristoranti. «L’export è un settore strategico per noi — conferma Carlo Pontecorvo, presidente di Ferrarelle Spa —. Siamo già presenti su diversi mercati con i marchi Ferrarelle e Natia, ma la collaborazione con Danone rappresenta per noi la possibilità di arrivare in più Paesi e di consolidare la nostra presenza dove già siamo attivi. Presentarci poi sui mercati associati al marchio Evian rafforza il posizionamento premium del marchio Ferrarelle, sia in Italia sia all’estero».
Al momento l’export per il gruppo Ferrarelle (quarto produttore italiano di acque minerali, con una quota del 7,8%) pesa per il 4% sul fatturato e vede circa 9 milioni di litri esportati ogni anno. L’obiettivo è quello di raddoppiare i volumi esportati. I numeri ci sono, come spiega Pontecorvo: «A Riardo, in provincia di Caserta, ci sono le fonti dell’acqua Ferrarelle, di cui siamo concessionari. Il potenziale della falda acquifera è di 1 miliardo di litri. Attualmente in Italia ne imbottigliamo 350 milioni. Quelli che esportiamo pesano ancora poco. Ci sono i margini per raddoppiare i volumi senza stressare le risorse naturali».
La collaborazione con Danone è cominciata a gennaio, per rafforzare la presenza di Ferrarelle sul mercato statunitense. «Ora abbiamo ridefinito l’accordo per implementare la distribuzione world wide — puntualizza il presidente del gruppo italiano — . Gli unici Paesi che verranno esclusi dall’accordo sono Francia, Belgio, Israele e ovviamente Italia». Quello con Danone è un rapporto che segna fin da subito la nascita del gruppo Ferrarelle: la “Ferrarelle Spa” infatti viene costituita nel 2005 quando Carlo Pontecorvo con la sua Lgr Holding, acquisisce proprio dal gruppo Danone la società Italaquae SPA, dandole poi il nome di Ferrarelle Spa. La holding diventa così proprietaria dei marchi Ferrarelle (nato nel 1893), Natia, Santagata e Boario. Ora è anche distributrice per l’italia per Evian e licenziataria del marchio Vitasnella e nel 2014 ha aggiunto al proprio portafoglio l’acqua funzionale Fonte Essenziale. Seguendo un percorso di diversificazione, nel 2017 ha acquisito la cioccolateria toscana Amedei («E intendiamo crescere ulteriormente nel settore del food», precisa Pontecorvo). L’accordo con Danone per il momento riguarda solo il marchio Ferrarelle e solo il settore dell’horeca, «ma ci sono possibilità che i contorni della collaborazione possano crescere e modificarsi», conferma Pontecorvo. Il deal con Danone arriva in un momento non particolarmente facile per il mondo della ristorazione. Per il gruppo Ferrarelle in particolare nei mesi di marzo e aprile i litri per la ristorazione hanno visto una riduzione del 70% rispetto al 2019. «Parallelamente — fa notare Pontecorvo — i volumi nella gdo sono cresciuti del 14%. Il retail è riuscito a compensare il crollo che ha registrato invece la ristorazione: in valore assoluto il risultato netto del periodo in Italia è rappresentato da una crescita di 2 milioni di litri». Numeri che dovranno confrontarsi con un 2019 che ha visto 923 milioni di litri venduti, per una crescita dei volumi del 2,1%, e 205 milioni di fatturato (+9,5%). Mantenendo sempre costante l’attenzione all’ambiente, grazie anche allo stabilimento di Presenzano, frutto di un investimento di 27 milioni, progettato per produrre e rimettere in commercio bottiglie nuove costituite al 50% da Pet riciclata: «Nel 2019 abbiamo tolto oltre 7 mila tonnellate di plastica dall’ambiente. A pieno regime arriveremo a 20 mila, il doppio di quanto ne utilizziamo per produrre le nostre bottiglie», conclude Pontecorvo.