Wolff rilancia: «Vettel? Mai dire mai a un campione»
Il capo della Mercedes apre all’arrivo di Seb e punge la Rossa: «Strane queste decisioni così anticipate...»
«Tutto può succedere, mai dire mai a un quattro volte campione del mondo».
Un quadro astratto a far da sfondo, in videocollegamento da Vienna Toto Wolff rilancia messaggi dolci per Sebastian Vettel, dimostrandosi abilissimo nel giocare su più tavoli. «Non sono parole di circostanza, a uno come Seb non puoi dire “no” e basta. Ci devi pensare. Questi mesi ci hanno insegnato che nulla è scontato. E anche in passato abbiamo vissuto situazioni imprevedibili tipo il ritiro di Nico Rosberg, quindi è meglio tenere tutte le opzioni aperte. Se qualcuno decidesse di smettere non ci faremmo trovare impreparati». Fa comodo al capo della Mercedes citare il quasi ex ferrarista per diverse ragioni: per tenere sulle spine le prime scelte — «Siamo felici con Hamilton, Bottas, Russell (il giovane in prestito alla Williams ndr), però non si sa mai» — in una fase di rinnovi contrattuali e crisi economica. Per disturbare l’ambiente ferrarista, Seb vivrà da separato in casa. E Wolff lancia una frecciatina in direzione Maranello, senza nominarla: «Mi hanno stupito questi movimenti così anticipati, sarà dura sviluppare la macchina sapendo già che un pilota non farà parte della squadra l’anno successivo».
Chi arriverà al posto di Vettel, Carlos Sainz, avverte: «Non ho firmato per fare la seconda guida».
Al netto della manovre tattiche, l’operazione Mercedesvettel resta difficile. Wolff, che sta ridiscutendo il suo rapporto con Stoccarda, deve prima chiudere per il rinnovo di Hamilton: «Non abbiamo ancora lavorato a un accordo, ma fra di noi c’è enorme fiducia. Quando riprenderemo passeremo del tempo insieme, speriamo di arrivare a un’intesa». Lewis, in prima linea anche sui diritti civili, le sue parole di condanna sul caso Floyd hanno scosso la F1: «È un paladino delle minoranze e fa bene. Mi ha insegnato molto. Una volta mi ha chiesto: “Ci pensi mai a che cosa significa essere bianco? Io ci penso tutti i giorni”».
Poi le battaglie sui regolamenti. La Mercedes si è opposta al cambio di format delle qualifiche, una gara sprint con griglia invertita per assegnare la pole: «La F1 deve essere meritocratica. Non ha bisogno di artifici per aiutare chi è indietro, è anti-sportivo. E meccanismi così aumentano il rischio incidenti». Discorso chiuso, arrivederci in Austria, in pista finalmente, a luglio.