Corriere della Sera

Cose da grandi (anziani)

- Di Antonio Polito

La pandemia è stata la più ingiusta e inumana tragedia per gli anziani italiani e di tutta Europa. Sono loro che hanno pagato il tributo più alto di vite e di sofferenze, lo sappiamo. Però non vorremmo che fossero di nuovo loro, adesso, a pagare il prezzo maggiore a una ripartenza che li emargini, li isoli, li annulli. Già prima tenerli attivi nel tessuto della società era difficile, a causa della «cultura dello scarto» che Papa Francesco ha più volte condannato. Ma ora la tentazione potrebbe diventare anche più subdola: per preservarl­i, si dirà, è meglio lasciarli a casa. Le politiche sociali dovranno invece tener conto della loro grande forza, del contributo di esperienza e lavoro che possono dare al Paese. E del resto, basta guardarsi in giro. Le due uniche vere novità della vita nazionale, in questo primo scorcio di normalità, sono venute da due grandi anziani: Leonardo Del Vecchio, che a 85 anni vuole scalare Mediobanca, e Silvio Berlusconi, che a 84 anni vuole scalare Salvini. Chapeau.

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