La prima elementare finisce in chiesa «Qui lo spazio c’è»
d Avevamo chiesto un preventivo per installare le barriere in plexiglass ma le spese sarebbero ingenti, circa 18 mila euro, più o meno 100 a banco
La classe più numerosa, 25 bambini, farà lezione in una «classe» speciale: la chiesa della scuola. È l’idea dell’istituto La Salle Aventino Pio IX, scuola paritaria cattolica di Roma, che per ovviare ai problemi logistici scaturiti dalle nuove disposizioni ha ripensato gli spazi. Così si farà lezione anche laddove, prima, si diceva messa. I banchi sono già stati sistemati, mentre in un’altra stanza è stata allestita la nuova cappella.
L’istituto dell’aventino ha spazi ampi che comunque vanno riorganizzati anche in funzione degli alunni. «In questo momento riuscire a recuperare anche aule alternative è un vantaggio — dice il direttore, fratello Andrea Biondi —. Stiamo lavorando per rivedere tutte le disposizioni e non farci trovare impreparati a settembre, vogliamo che i genitori si sentano tranquilli». La scelta della chiesa dell’istituto risponde alla necessità di accogliere la nuova prima elementare che il prossimo anno sarà la più numerosa: «I banchi doppi li abbiamo lasciati a uso singolo — mostra Biondi — rispettando le distanze di sicurezza». I genitori approvano l’idea? «Glielo comunicheremo a breve, ma penso proprio di sì».
La scuola conta 5 classi elementari, una prima e seconda media e una prima e seconda liceo. All’istituto stanno seguendo con attenzione le proposte del ministero in vista di settembre, anche l’ultima sulle barriere di plexiglass tra i banchi: «Avevamo chiesto un preventivo ma le spese sarebbero ingenti, circa 18 mila euro, più o meno 100 a banco», spiega Biondi, che ha pensato a tutta l’organizzazione pratica: segnaletica a terra, termo-scanner all’ingresso, stanza per la quarantena, orari di ingresso, mensa e ricreazione scaglionati.
«Purtroppo non tutte le scuole di Roma hanno questa possibilità — commenta il preside Mario Rusconi, che è anche presidente dell’associazione nazionale presidi del Lazio —. Speriamo che dal ministero arrivino presto le risorse che ci permettano di adeguare le strutture, servirà lavorare duro durante l’estate altrimenti non faremo in tempo».