Dolce & Gabbana ricominciano dallo show
Sfilata all’humanitas nella Digital Fashion Week: «Uniti per il made in Italy»
DStefano Gabbana e Domenico Dolce in un ritratto firmato da Dolce. In alto a destra un’immagine dell’ultima sfilata: «Fatto a mano» olce e Gabbana sfileranno il 15 luglio, alle 17.30 nei giardini del Campus University dell’ospedale Humanitas. Uno show all’aperto e in sicurezza, secondo le direttive. Con invitati e modelli. Lo show sarà poi trasmesso in diretta dalla piattaforma della prima Digital Fashion Week di Milano. E con questo evento gli stilisti rientrano ufficialmente nel calendario e nella Camera della Moda. Ne erano fuori dal 1998, quando uscirono per divergenze con il direttivo di allora. In queste poche righe sta scritto il senso del momento: «Insieme è meglio per l’italia e per il sistema», dicono gli stilisti. «Non solo rientrano - aggiunge il presidente di Camera Moda Carlo Capasa - ma lo fanno con un segno forte: uno show in un luogo che è simbolo di tante cose che sono successe. Loro sono uno dei simboli del made in Italy e questo gesto può aiutare per ricominciare, uniti».
«Troppe invidie»
«É il momento di farci valere. C’è troppa invidia nei confronti di noi italiani, eppure è qui che tutti vengono a produrre. Facciamogli vedere chi siamo. Era da tempo che meditavamo di rientrare, ora ci è sembrato un dovere per l’italia: troppo importante esserci in questa prima digital fashion week, che è uno sforzo per tutti, grandi e piccoli». Una scelta che va addirittura oltre: non un video a porte chiuse, ma dal vivo e all’aria aperta: «E in un luogo, oggi, molto rappresentativo. Ci è voluto parecchio per capire se fosse stati possibile, per il lock down e le nuove disposizioni. Ma ora, con la massima sicurezza, faremo tutto. Manderemo gli inviti e ognuno sarà libero di decidere. Se dovranno, i modelli, tutti italiani, sfileranno con le mascherine, nessun problema. Siamo del posto in assoluto più preparato alla sicurezza».
Tutto in sicurezza
La scelta dei giardini dell’humanitas, non è un caso: Dolce e Gabbana sostengono l’istituto per la ricerca di Humanitas University diretto dal professor Mantovani, oggi impegnato negli studi sul Covid 19: «Ci siamo buttati anima e corpo, scelto di sfilare, consapevoli del messaggio: l’italia non si ferma. Ci sembra giusto così. Certo tutto sarà, diciamo, più piccolo: meno capi, meno gente. Ma sarà. Poi invece per l’alta moda, l’alta sartoria e l’alta gioielleria stiamo preparando qualcosa d’altro, completamente diciamo “digitale”, saranno presentazioni in video che cominceremo a girare a giorni». Vi state convincendo? «Gli abiti vanno visti e toccati, assolutamente. Ma questa è un’emergenza e dobbiamo sperimentarci, tutti. La situazione è difficile. Tutto è bloccato. C’è l’e-commerce, è vero, ma non basta. In Cina, Corea, Germania, Svizzera, Sud Africa e in Sud America qualcosa si vende ma Europa e America e Russia sono fermi. Noi però non possiamo arrenderci e la digital fashion week sarà un bel segnale».
Calendario con «slot»
La stagione comincerà così e sarà una maratona, dalla prossima settimana: Londra, Parigi e Milano da Londra: la moda digitale fa dunque sul serio. «Con la soddisfazione di riavere Dolce e Gabbana e poi Gucci (che ha già anticipato che ci sarà con un video) e Prada e Zegna ed Etro e tanti altri, siamo entusiasti: saranno quattro giorni intensi, dal 14 al 17 luglio», spiega Capasa che l’11 giugno avrà pronto un primo calendario provvisorio. E aggiunge dettagli: i brand avranno uno slot di venti minuti a disposizione per la diretta, ognuno libero di scegliere la formula (show fisici o virtuali, passerella o video, racconti o film) e le collezioni (pre o uomo o donna) che saranno trasmesse su piattaforme di tutto il mondo. «Noi come Camera aiuteremo ad aggiungere più contenuti possibili, interviste o back stage». Per gli show room e le presentazioni dunque ci sarà con uno spazio a parte e aperto. «Volevamo dare un segno forte al mercato, alle persone per promuovere le collezioni uscite e in lavorazione, avvicinarci agli agenti e alle campagne vendita, che sono sicuramente limitate ma importante. Manterrà in moto macchina produttiva. La gente non viaggerà, ma sarà con noi, collegata da tutto il mondo. Così come la città (speriamo) sarà coinvolta con schermi ovunque. E’ un esperimento mai provato, però il successo del precedente con il digitale per la Cina ci rende più che ottimisti».
E la Francia «sbircia»: 6-8 luglio alta moda, 9-13 collezioni maschili. Londra prima di tutti: dal 12 al 14 giugno, ma con una formula più «show room».