Corriere della Sera

Verde No Limits Il Sector fatto con le plastiche di riciclo

- di Diego Tamone

Negli Anni 90 ha costruito la propria reputazion­e sulle imprese di sportivi temerari. Atleti pronti a spingersi oltre i limiti, divenuti leggenda anche grazie al contributo indiretto, ma determinan­te, di quella natura ostile che con spregiudic­atezza osavano sfidare. Natura con la quale Sector No Limits, marchio nel frattempo divenuto proprietà del Gruppo Morellato, ha deciso di sdebitarsi proponendo una collezione — Save the Ocean — realizzata con plastiche di riciclo. Il progetto, lodevole anche solo per il fatto di contribuir­e a sensibiliz­zare sul problema dell’inquinamen­to (lunedì 8 giugno si celebra il World Oceans Day), è più complesso di quanto non possa sembrare. Perché oggi se si vuole essere “green” con gesti concreti e non solo per fini di marketing, occorre investire parecchio. Specie in orologeria, dove ai materiali si richiede una qualità di prim’ordine. Compresi quelli rigenerati, che al produttore arrivano spesso a costare più di quelli tradiziona­li. Cassa e fibbia dei modelli (tre maschili da 43 mm e tre femminili da 32 mm) sono in plastica riciclata recuperata da mari ed oceani, i cinturini Nato, invece, in Pet. Il movimento è al quarzo. Il prezzo è di 129 euro.

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