Coop, gli acquisti cambiano «Dopo la spesa bunker, più cosmesi e meno farina»
Disinfettanti, guanti, farina, lievito, tinte per capelli. Per mesi, i carrelli della spesa, hanno raccontato le nostre vite. Diventando all’improvviso grandi interpreti del nostro quotidiano ai tempi del Covid-19. Qualcosa, come ha spiegato Stephen King intervistato durante la quarantena, da raccontare ai nipoti: «Avresti dovuto esserci nel 2020 perché siamo stati bloccati in casa per mesi! Non potevamo uscire, eravamo terrorizzati dai germi».
Le immagini dei supermercati presi d’assalto hanno fatto il giro del mondo ma oggi come allora, sempre da quei carrelli e dai prodotti acquistati e arrivati sui rulli delle casse fino alle nostre case, si può ripartire per parlare di un graduale ritorno alla normalità. Dove compriamo meno termometri e meno lieviti, meno uova e farina ma più mascherine e trucchi, più prodotti da viaggio e più profilattici. Più viaggi insomma, più vita e amore. Come raccontano gli scontrini di Coop Italia che ha realizzato un’analisi sugli acquisti dei suoi clienti. Dopo la spesa da bunker, che ha caratterizzato le prime tre settimane di emergenza Covid fino al 15 marzo, si stanno affermando ora nuove abitudini di consumo con meno accessi ai supermercati. Le file chilometriche di attesa per fare la spesa, ce le siamo insomma lasciate alle spalle ma rimane tutto il resto, primo fra tutto i timori per il futuro.
«C’è una grande paura del futuro rispetto alla povertà e alla perdita del lavoro — ha spiegato ieri l’amministratrice delegata di Coop Italia Maura Latini — ma c’è anche attenzione all’italianità dei prodotti, all’ambiente, al benessere». E così, a emergere, tra le priorità dei clienti, ci sono principalmente i prezzi, la sicurezza degli alimenti e il rispetto dei lavoratori. L’etica insomma, come principio irrinunciabile. Ma non solo. La pandemia ha ormai anche cambiato le nostre abitudini di consumo con un ritorno all’utilizzo dei negozi di quartiere e l’accelerazione dei servizi digitali e di consegna della
spesa a domicilio.
La nuova emergenza però, secondo l’analisi Coop, sarà il potere d’acquisto degli italiani. Il gruppo ha presentato per questo un piano da 50 milioni di euro per affrontare la fase 2 e che porta l’impegno economico complessivo del gruppo per il Covid a 100 milioni, con altri 4 mesi di blocco dei prezzi sui 2 mila prodotti a marchio, un paniere di 10 prodotti basici di qualità a 10 euro e promozioni per tutta l’estate.
«Avvertiamo la necessità di rispondere con misure concrete a una fase complessa che potrebbe generare un’ulteriore, drammatica polarizzazione dei consumi — ha spiegato il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni, che si aspetta un calo dei consumi del 7,5% per quest’anno —. Finora le vendite hanno tenuto: in media nei negozi del gruppo sono aumentate del 5%, durante il lockdown, ma solo perché i picchi dei supermercati piccoli e medi hanno compensato il crollo a due cifre di ipermercati e superstore».