«L’italia deve ripartire dalle donne» L’appello su Change.org al premier
Congedo obbligatorio di paternità di 75 giorni. Incentivi fiscali per occupazione e imprenditoria femminile. Adeguamento delle scuole all’emergenza. Integrazione degli asili nido nel sistema scolastico-educativo. È un vero progetto di resilienza generativa quello che le attiviste di Senonoraquando Libere indicano al presidente Conte con una lettera su Change (www.change.org/conledonnev ersolaric ostruzione ).« Se non si riparte dalle donne, l’italia non diventerà mai un Paese moderno», dice Cristina Comencini. «Lavoro e maternità procedono insieme». L’obiettivo è quindi una ricostruzione che sia costruzione per non tornare a quelle disparità che rendevano la condizione femminile precaria. «Noi ci siamo. Noi non domandiamo, noi esigiamo» scrivevano durante i giorni del confinamento nell’appello ai governanti d’europa affinché la ricostruzione tenesse conto dei diritti e della capacità delle donne. Una lettera firmata da scienziate, ricercatrici, scrittrici, poetesse, economiste, docenti europee a cui poi avevano aderito oltre 18 mila persone. Ora che in Italia si deve decidere come investire il Recovery Fund, le attiviste di Snoq Libere guardano direttamente i bisogni delle italiane. «La storia ci ha mostrato che al chiudersi di una crisi le donne, che ne avevano sopportato in modo particolare il peso, venivano sospinte indietro, obbligate a sacrificare lo spazio pubblico in favore di quello privato», scrivono. «Questa volta non deve essere così e non lo permetteremo. La separazione tra pubblico e privato si è disintegrata e bisogna fare in modo che donne e uomini li attraversino entrambi, in parità e rispetto». Non si potrà tornare a dare per scontato un sistema di welfare basato sul lavoro femminile non retribuito, Nella lettera in sei punti chiedono una svolta affinché la maternità esca dalla dimensione privata per entrare in quella pubblica. Ora o mai più.