Corriere della Sera

Lombardi: no a pregiudizi sul Mes Di Battista e Di Maio alla guida La Raggi non si deve ricandidar­e

L’esponente M5S: « Rousseau faccia quesiti neutrali»

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ROMA «Dobbiamo cambiare l’approccio ai problemi e l’ordine delle priorità e capire cosa dobbiamo fare da grandi». Parla Roberta Lombardi, M5S della prima ora, già deputata e ora capogruppo nel Consiglio regionale del Lazio.

Cosa farete da grandi?

«La prima cosa è passare dal chi al cosa. Dalla questione del capo ai temi. Vogliamo diventare promotori di un modello di Stato che tuteli la sanità, la casa e il lavoro?».

Per farlo serve un nuovo Movimento. Gli Stati generali quando si terranno?

«Dopo l’election day di settembre. Spero che ci si arrivi con un percorso capillare sul territorio».

Attraverso Rousseau? La piattaform­a di Casaleggio è molto contestata.

«Rousseau va migliorata. Al momento non ha stanze tematiche di discussion­e né territoria­li. Bisogna ampliare le sue funzioni. E usarla meglio nelle consultazi­oni».

Lei sa chi scrive i quesiti? In passato sono stati spesso tendenzios­i e poco chiari.

«Lo ignoro, nonostante sia nel comitato di garanzia. Sì, si poteva fare meglio. D’ora in poi servono quesiti neutrali con argomentaz­ione dei pro e dei contro della materia».

Si vuole sottrarla a Casaleggio. È d’accordo?

«Se è uno strumento di servizio, non è importante la proprietà, ma il corretto utilizzo.

Roberta Lombardi, 46 anni, ex deputata M5S, è consiglier­a della Regione Lazio La gestione può essere di una società esterna, con un contratto di servizio».

Molti sono contrari al versamento dei 300 euro.

«Prima di criticare, sgancino la quota, visto che si sono impegnati a farlo. Avendo rinunciato ai finanziame­nti pubblici diretti e indiretti, è giusto alimentare le casse anche con questi versamenti».

Il Movimento è senza identità. Ha ceduto spesso.

«In un anno e mezzo abbiamo portato a casa reddito di cittadinan­za, abolizione dei privilegi della casta e lotta alla corruzione. Con questo tesoretto di credibilit­à, è ovvio che sul resto abbiamo dovuto mediare. Ma ne è valsa la pena».

Vi serve un nuovo leader.

«Vorrei una leadership collettiva. Quella individual­e è buona come miccia per lo start. Ma poi serve la legna di tutti per alimentare il fuoco».

d Alessandro attacca? Finché il governo fa cose giuste va bene criticarlo ma offrendo anche idee costruttiv­e

Un nuovo direttorio?

«La parola non mi piace. Che sia a 3 o a 11 non è importante. Ma la comparteci­pazione, con ruoli precisi, funziona bene anche nelle aziende».

Si sfideranno Di Maio e Di Battista? È auspicabil­e un accordo?

«Perché no? Finché siamo stati collegiali siamo stati dirompenti. Anche Di Maio e Di Battista sono sicurament­e necessari per il Movimento».

Conte ha fatto bene?

«È stato responsabi­le. Mi piacerebbe che andasse avanti. Anche se ho paura che il ritorno alla normalità per alcuni sia il solito canto del gallo per attirare consensi».

Parla di Renzi? Anche Conte cerca visibilità? Il Pd è nervoso.

«Ai cittadini le lotte di posizionam­ento non interessan­o. Chiunque le faccia».

Si vuole abolire il tetto del doppio mandato, anche per ricandidar­e Virginia Raggi.

«Sono contraria. La politica è un servizio civile a tempo determinat­o. Crediamo così poco nel nostro progetto da sostenere che il singolo sia più importante dell’idea?

Un giudizio sul mandato?

«Molto lavoro, ma non tutti i risultati sono visibili».

Direte sempre di no Mes, anche se cambiasse? al

«Odio le posizioni pregiudizi­ali. A oggi, la fine delle condiziona­lità è scritta sulla sabbia. Ma se alla fine dell’iter fosse ratificato il cambiament­o, si può pensare si può pensare di esaminarlo in tutte le sue possibili implicazio­ni».

Corrao è stato punito per aver votato no al Mes. Per la Lezzi si è trattato di un segnale contro Di Battista.

«Mi pare che qualche collega si faccia prendere da dietrologi­a o avantologi­a pro domo sua. Abbiamo accettato uno statuto, si rispetti».

Di Battista mette a rischio il governo?

«Con Alessandro abbiamo fatto 5 anni di opposizion­e feroce, capisco che cambiare ruolo sia difficile. Finché questo governo fa cose giuste, è giusto criticarlo ma offrendo anche idee costruttiv­e».

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Le posizioni Giuseppe Conte Mercoledì il premier, 55 anni, annuncia il piano di rilancio per l’italia e indice gli Stati generali dell’economia per inizio settimana
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