Movida e rissa, grave un giovane accoltellato a Milano
Folla di ragazzi davanti ai locali. I residenti: «L’aggressione? Erano tutti ubriachi e senza mascherine»
MILANO Ritorno alle origini, a prima della pandemia. E pure peggio. Ubriachi i contendenti, ubriachi i testimoni. Forse sei i primi, decine i secondi. Eppure tra questi ultimi, i carabinieri che indagano sulla rissa con accoltellamento di un 25enne alle 2.30 della notte tra venerdì e sabato nel centrale e luogo dei tiratardi corso Garibaldi, non sono riusciti a trovarne uno lucido che potesse raccontare.
Gli sviluppi dell’inchiesta vertono sia sulla futura testimonianza della vittima, un milanese colpito quattro volte al petto e una all’inguine, sia sui filmati delle telecamere del Comune e dei privati. Privati
i quali, come i residenti del civico 104, lamentano, riservandosi di seguire ogni tipo di azione, il progressivo peggioramento della situazione, non tanto per gli assembramenti fuori dai locali, che ci sono sempre stati e in una zona così altrimenti non potrebbe essere, quanto per l’abuso sistematico di alcolici e conseguenti comportamenti. Di questo periodo drammatico, rimarranno anche le gesta dei ragazzi, dall’impossibilità di rinunciare all’aperitivo in piena esplosione del virus ai raduni, finito il lockdown, di nuovo all’esterno dei bar, senza alcuna misura di protezione. Uno dei punti centrali di ritrovo sono i Navigli dove la stessa scorsa notte, per dire, si assisteva a tuffi a catena di ventenni col rischio che, essendo sbronzi, potessero annegare. Pensare, al solito, che sia una questione di ordine pubblico è un errore. Come pretendere rigore asburgico dopo mesi di isolamento. Ma in corso Garibaldi s’è rischiato un omicidio (il 25enne non è in pericolo di morte), con attorno ragazzi che anziché intervenire e sedare, proseguivano a tracannare. Uno, spintonato nella ressa, è caduto picchiando il capo. Non è grave. Da capire in che condizioni fosse, casomai possa essere, almeno lui, un testimone utile.
Le indagini
Al vaglio i video delle telecamere della zona e il racconto dei testimoni