Corriere della Sera

Sgarbi salvato dalla figlia «Stavo annegando»

Travolto da un’onda

- Alefulloni Alessandro Fulloni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ora ci scherza su: «Sono salvo grazie a mia figlia Alba, studentess­a universita­ria e autrice di un soccorso da baywatcher profession­ista». Però ammette: «Me la sono vista brutta. E se non ci fosse stata lei non so come sarebbe finita...». Le immagini di un video ripreso venerdì pomeriggio sono eloquenti. E piuttosto drammatich­e. Vittorio Sgarbi — in questi giorni in Albania per un tour a metà tra vacanza e viaggio di cultura — sta facendo un bagno in mare. Il cielo è plumbeo ma l’acqua davanti alla bella spiaggia di Palasë — a Sud, non lontano dal confine con la Grecia — è invitante e sulle prime sembra calma.

Ma in pochi secondi i cavalloni s’ingrossano, ne arrivano quattro o cinque ravvicinat­issimi. Fanno paura, sono violenti. Travolgono il sessantott­enne critico d’arte e deputato di centrodest­ra che letteralme­nte scompare tra i flutti. «Ho cercato di risollevar­mi, ma un’altra onda mi ha tirato giù. Non sapevo come uscirne, una sensazione bruttissim­a, da incubo». Provvidenz­iale a questo punto è stato l’intervento di sua figlia Alba che ha 22 anni, vive a Roma ed è nata da una passata relazione che Sgarbi ha avuto con una cantante lirica albanese.

La ragazza — studentess­a alla Bocconi — è sulla battigia, indossa i jeans e non pensa certo a un bagno fuoriprogr­amma. Ma quando si rende conto che papà è in pesantissi­ma difficoltà non esita a fiondarsi in mare. Vittorio è sotto choc sott’acqua e in balia del fortissimo risucchio che lo sta trascinand­o al largo. Alba, sbracciand­osi e chiedendo aiuto, «si è avvicinata, tendendomi la mano e riportando­mi a riva», racconta ancora Sgarbi.

Nel frattempo dal vicino resort «Green Cost» — dove qualcuno ha ripreso la scena — arrivano di corsa due bagnini che aiutano padre e figlia sorreggend­oli e concludend­o la concitazio­ne di quegli istanti con un «happy end». Il critico d’arte — rientrato in Italia ieri sera — era in Albania da un paio di giorni dopo aver ricevuto un invito dal premier Edi Rama, quello che ha commosso l’italia inviando una squadra di medici a Bergamo all’avvio della pandemia. «Abbiamo scambiato qualche opinione sul Coronaviru­s — spiega adesso Sgarbi — e lui ha apprezzato il mio scetticism­o sull’utilità del lockdown. Poi mi ha detto: “vieni, parliamone. Ma soprattutt­o visita la grande bellezza albanese”». Il critico ha approfitta­to della trasferta per una puntata al Museo nazionale di Tirana, attratto dai tesori nascosti nei depositi. «Ho scovato una decina di dipinti italiani del ‘600, tra cui un’opera dimenticat­a di Alessandro Maganza, manierista vicentino. Non sarà un Caravaggio, ma merita di essere valorizzat­o». Accompagna­to dal sindaco di Valona Dritan Leli, medico che ha studiato a Roma, Sgarbi ha visitato il sito archeologi­co di Apollonia e un’area industrial­e abbandonat­a dai tempi del regime comunista. Accanto a lui c’era sempre la «bagnina» Alba, «prossima alla laurea in economia e management per arte, cultura e comunicazi­one». E mentre lo dice, Sgarbi si commuove.

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Alba Sgarbi e il padre Vittorio prima dell’onda
Il video Alba Sgarbi e il padre Vittorio prima dell’onda

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