Lega, la partita decisiva si gioca in salita
Domani il Cf decide sul blocco delle retrocessioni. Alcuni club tesi con Lotito
Il discorso è sempre il solito: la Lega di serie A è il motore del calcio italiano ma nel governo federale pesa tre voti appena. La Confindustria del pallone ha tempo sino a domani a mezzogiorno, l’ora in cui inizierà il Consiglio federale, per trovarne altri otto e cercare di far passare la proposta di bloccare le retrocessioni, che in assemblea è stata votata da 16 club su 20 con Lazio, Roma e Napoli astenute e solo il Milan contrario.
In ballo il famoso piano C che nel frattempo è diventato il B. Bisogna decidere cosa fare nell’ipotesi che non si riuscisse a portare in fondo il campionato. La Lega sembra isolata nello scacchiere federale. Peraltro alcuni club non si fidano della fedeltà di Lotito, consigliere Figc insieme al presidente Dal Pino e a Marotta, temendo che voglia in qualche modo tutelare gli interessi della Salernitana di sua proprietà e in corsa per arrivare sino ai playoff per la promozione in A. Lotito però ha garantito che rispetterà il mandato. Ci sono 21 voti in gioco, compreso quello di Gravina, e per far passare la delibera assembleare ne servono 11. Si vota per alzata di mano. L’obiettivo è pescare nelle altre Leghe. La Pro, che come la A aveva chiesto il blocco delle retrocessioni, tentenna e di sicuro la pandemia ha compromesso il rapporto tra Gabriele Gravina e Francesco Ghirelli. Anche quello tra il presidente fedemediazione rale e Cosimo Sibilia non è stato idilliaco negli ultimi mesi, però i Dilettanti hanno fatto sapere che non faranno mancare il sostegno alla governance «per una questione di coerenza». I più arrabbiati sono quelli della Lega B di Mauro Balata, che si sentono minacciati dal blocco delle retrocessione e meditano azioni clamorose.
Sulla carta non c’è storia. Ma occhio alle sorprese. La partita è politica e certi equilibri, nelle prossime 24 ore, potrebbero cambiare. Il mercato dei voti è sempre ballerino. Sempre che a votare si arrivi per davvero. La Federcalcio è d’accordo con la Lega sulla non assegnazione dello scudetto in caso di interruzione della stagione e se il vantaggio della prima non fosse sostenuto dall’aritmetica. Diverso il discorso per quanto riguarda le retrocessioni. Una sembra impossibile anche se è difficile immaginare come Gravina possa ignorare l’azione dei presidenti di A. La Figc potrebbe persino decidere di tirare nuovamente in ballo playoff e playout che adesso sono un’ipotesi solo se la serie A non dovesse ricominciare. E in caso di stop vuole assegnare i posti nelle Coppe e stabilire chi scende di categoria in base alla media punti casalinga e a quella in trasferta da moltiplicare per le gare interne e esterne rimaste.
Mentre in Italia si litiga, Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha annunciato in un video messaggio alle 211 federazioni un piano Marshall di sostegno finanziario, aggiungendo che sta lavorando per riportare i tifosi negli stadi. Un sogno, al momento.
La Fifa
Infantino annuncia un piano Marshall di sostegno finanziario al calcio in crisi