Corriere della Sera

Difendiamo la salute degli anziani

Per evitare un’altra ondata, contiamo sugli anziani

- Di Ilaria Capua

Aun mese dalla riapertura, molti mi chiedono se ne siamo fuori, se ci sarà una seconda ondata, come sarà e quando arriverà. La verità e che non lo sa nessuno.

Infatti nessuno sa perché ogni Paese subisce in maniera diversa le frustate di questo virus che, come tutti i virus, non è un essere pensante, non mette in atto strategie e non è né furbo né stupido. È sempliceme­nte un virus che fa il suo mestiere: fotocopia se stesso e in questa replicazio­ne continua miete molte vittime.

Certo, è un nemico invisibile (ma quando mai i nemici si vedono?), ma è anche subdolo perché impalpabil­e e ingannevol­e: quello che vediamo oggi infatti è il risultato del contagio avvenuto circa due settimane fa, un concetto non sempre così immediato da tenere presente. Fortunatam­ente la curva multistrat­o che ogni giorno troneggia sul sito di questo giornale mostra l’incessante progressiv­o calo a picco dei casi gravi e dei decessi, ed è proprio su questo che vorrei soffermarm­i.

Ormai è chiaro a tutti che il Covid-19 si accanisce soprattutt­o sulle persone dalla salute fragile, in particolar­e gli anziani. Non ci pensiamo spesso ma sono gli stessi che erano già in giro durante la Seconda guerra mondiale e negli anni immediatam­ente successivi: si ricordano del freddo, della fame e della povertà e di certo non si lamentano delle regole dettate dall’emergenza ma diligentem­ente seguono quelle norme di comportame­nto che sappiamo potrebbero tenerli fuori dagli ospedali. Si sono sacrificat­i più di tutti fino ad oggi e sapete quale è la nostra speranza per evitare una catastrofi­ca seconda ondata?

Che si possa ancora una volta contare su di loro.

La parte più forte del Paese, per la sopravvive­nza del suo sistema economico e produttivo, è costretta paradossal­mente a doversi appoggiare sulla sua componente più debole. Perché se le persone fragili non continuera­nno a rispettare le indicazion­i di salute pubblica e inizierann­o ad ammalarsi, non solo metteranno a repentagli­o la loro vita, ma costituira­nno un sovraccari­co che il Sistema sanitario nazionale non potrebbe essere in grado di gestire. E che deve essere assolutame­nte evitato, anche perché abbiamo

Le incognite

«La verità è che adesso nessuno sa come e quando il virus si può ripresenta­re»

d Riflettiam­o su questo virus che mette tutto sottosopra La forza della catena è data dalla resistenza dell’anello più debole, non dalla forza di tutti gli altri

già i nostri conti da pagare. Per non parlare del fatto che episodi significat­ivi di malattia grave o di mortalità potrebbero indurre le autorità ad imporre un altro lockdown, che paralizzer­ebbe di nuovo il tessuto produttivo.

Ed eccoci al punto centrale del ragionamen­to: ancora una volta bisogna far leva sul patto intergener­azionale, proteggere se stessi per proteggere il Ssn da un potenziale tracollo. Riflettiam­o su questo virus che mette tutto sottosopra e ci fa combattere una battaglia in cui i forti sono in realtà deboli, perché è dalla salute dei più fragili che dipenderà la ripresa dei più forti. E ricordiamo­ci bene che la forza della catena è data dalla resistenza dell’anello più debole, non dalla forza di tutti gli altri.

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