Corriere della Sera

Stati generali, adesso la lite è sui tempi

Per il premier basterebbe­ro 3 giorni, da giovedì Il Pd chiede invece «due o tre settimane di ascolto»

- Marco Galluzzo

L’unica cosa certa è che si terranno, a villa Doria Pamphili, e che Giuseppe Conte ci arriverà con un documento scritto di sintesi delle varie proposte, a cominciare dal dossier del gruppo di Vittorio Colao, esaminate nelle ultime settimane. Una sintesi che avrà tre capisaldi: il dossier semplifica­zione (al centro del prossimo dl), il rilancio delle infrastrut­ture e l’estensione dell’alta Velocità, incentivi per gli investimen­ti.

Il margine di incertezza infatti, oltre a coinvolger­e il format, si è ora spostato sulla durata degli Stati generali dell’economia voluti dal capo del governo: per Palazzo Chigi

basterebbe­ro tre giorni, giovedì, venerdì e sabato prossimi, e poi un’ ultima tappa per tirare le fila, per il Pd invece ci vuole «una vera e propria fase di ascolto» che duri «almeno due o tre settimane», e che serva davvero per far arrivare al governo le migliori proposte delle imprese, delle categorie produttive, dei sindacati, delle forze di opposizion­e.

Non è una differenza da poco: è di metodo e di sostanza. In ogni caso incrocerà il Piano nazionale delle riforme che Roma dovrà inviare entro giugno a Bruxelles e soprattutt­o sarà un lavoro che costituirà il primo embrione di quel Revory plan che il nostro governo dovrà portare in autunno alla Commission­e europea, se vorrà presentars­i con le carte in regola per accedere alle centinaia di miliardi, fra prestiti e sovvenzion­i, che il progetto della Ue mette a disposizio­ne dell’italia nei prossimi anni.

Oggi il Pd terrà la sua direzione generale e già da questa potrebbero arrivare ulteriori indicazion­i sui contenuti e le procedure degli Stati Generali. Poi, oggi o al massimo domani, Conte dovrebbe riunire la maggioranz­a, attraverso i capidelega­zione e definire un programma condiviso da tutti: chi convocare, con quale formato, in quante sezioni e argomenti dividere l’iniziativa e tutti gli altri dettagli che al momento sembrano sospesi in un ritardo organizzat­ivo che finora ha partorito l’idea ma non ancora i contenuti della stessa.

«Arriveremo con le nostre proposte», ha promesso Confindust­ria, dopo le incomprens­ioni e le frizioni dei giorni scorsi fra Conte e Bonomi. Di sicuro si tratterà di una grande assemblea che radunerà «tutte le forze produttive e le energie migliori» del Paese, secondo Conte. Ci saranno anche personalit­à eccellenti, o «menti brillanti» come le ha definite il premier: da Renzo Piano, ad altre archistar come Massimilia­no Fuksas, sino a Stefano Boeri e Oscar Farinetti, fondatore di Eataly.

Insomma i prossimi giorni serviranno anche per trovare

Il documento

Il premier farà leva su semplifica­zione, infrastrut­ture, incentivi e Alta Velocità

Il parterre

Tra gli invitati Renzo Piano, Massimilia­no Fuksas, Stefano Boeri e Oscar Farinetti

una sintesi sul format fra Chigi e Pd. «Non c’è nessuna contrappos­izione con il premier Conte — assicura il sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella —. Noi riteniamo questo un appuntamen­to molto importante, e concreto, da inserire in un processo che serve per avviare la ricostruzi­one».

Negli stessi giorni si terrà quel Consiglio europeo che dovrebbe confermare, o meno, la proposta di Recovery Fund e altri strumenti articolata dalla Commission­e. Potrebbe non bastare, con un accordo fra i 27 che verrebbe rinviato a luglio.

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Roma Due suore ascoltano l’angelus del Papa in piazza San Pietro dove, con il distanziam­ento, sono tornati i fedeli (Lapresse)

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