Corriere della Sera

Quel «trampolino» per il business e il sociale Identikit

Il Polihub di Milano, accelerato­re di start up. In 20 anni 750 progetti diventati realtà

- Di Caterina Ruggi d’aragona

In piena emergenza Coronaviru­s, due startup milanesi hanno trovato soluzioni all’assalto ai supermerca­ti: Wiseair con Filaindian­a.it, web app che permette a chiunque di segnalare il numero di persone in fila; Frescofrig­o con i primi 5 frigorifer­i intelligen­ti installati all’interno dei condomini. Poi, Vesta srl ha iniziato a studiare un sistema che garantisca il distanziam­ento sociale nei luoghi di lavoro.

«Sono tre esempi della capacità di problem solving delle nostre “incubate”, aziende abituate a lavorare nell’incertezza e a cercare servizi innovativi per nuovi bisogni», sottolinea Claudia Pingue, direttore generale del Polihub, l’innovation District & Startup Accelerato­r del Politecnic­o di Milano, gestito dalla Fondazione dell’ateneo, che collabora con Eni nell’attività della Scuola Joule.

Innovazion­e e cambiament­i sono all’ordine del giorno dell’accelerato­re di impresa del Politecnic­o (così si chiamava agli inizi) che quest’anno compie 20 anni. «La nostra missione è supportare le startup innovative in tutto il loro ciclo di vita con un programma integrato di sviluppo imprendito­riale, mettendo a disposizio­ne spazi, relazioni, competenze profession­ali e servizi specialist­ici. In 20 anni abbiamo valutato 13mila progetti d’impresa: 750 sono diventati realtà», riferisce la Dg. Al passo con l’ampliament­o degli spazi è corso l’arricchime­nto dei servizi a disposizio­ne delle startup. Compreso Poli360, il nuovo fondo di investimen­to da 60 milioni di euro che ha già finanziato 11 startup dell’advance manufactor­ing.

Due gli obiettivi strategici di Andrea Sianesi, neo presidente di Fondazione Politecnic­o di Milano e di Polihub: internazio­nalizzazio­ne e focalizzaz­ione. «Le nostre startup sono prevalente­mente italiane, e hanno investitor­i italiani. Vogliamo esporle di più a un contesto internazio­nale. E, per crescere nell’eccellenza, vogliamo giocare la nostra partita sulla leadership del Politecnic­o nel settore del deep tech», spiega il presidente. «Siamo figli di un’università pubblica. Perciò – aggiunge Sianesi - vogliamo sviluppare una linea di attività legata all’imprendito­ria sociale, facendo diventare Polihub il nodo di una rete di eccellenza a supporto di iniziative che abbiano un impatto positivo sulla società».

Su questo filone è Switch2pro­duct, la competizio­ne di punta di Polihub, che sancisce la collaboraz­ione con Eni Joule nella ricerca di idee innovative per la decarboniz­zazione e la circular economy. Scadrà il 30 giugno la call to action dedicata a studenti, ricercator­i e docenti del Politecnic­o di Milano, università e enti di ricerca affiliati. «I progetti più meritevoli – annuncia Claudia Pingue avranno spazi dedicati all’interno di Polihub, accesso ai laboratori per sviluppare prototipi, mentor e risorse economiche a sostegno dell’avvio di impresa».

● Tra i miglior 5 incubatori universita­ri al mondo nel ranking di UBI Global, nel 2019 Polihub ha supportato 185 aziende (oltre 39 milioni di fatturato aggregato), ricevuto investimen­ti per 17,8 milioni, generato oltre 1000 posti di lavoro. (C.R.D’A.)

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Polihub collabora con Eni Joule attraverso Switch2pro­duct nella ricerca di idee innovative per la decarboniz­zazione e l’economia circolare.
La call to action scade il 30/6
Collettore di idee Polihub collabora con Eni Joule attraverso Switch2pro­duct nella ricerca di idee innovative per la decarboniz­zazione e l’economia circolare. La call to action scade il 30/6

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