Regionali, verso un election day il 20-21 settembre
L’orizzonte del centrodestra non si schiarisce. Sulla data delle elezioni l’alleanza si è mossa in un ordine che più sparso non si può. Non in dichiarazioni estemporanee, ma nel voto d’aula. Alla Camera, è stato approvato un emendamento dell’azzurro Francesco Paolo Sisto al decreto Elezioni che esclude la possibilità di andare alle urne prima del 20 settembre. Quando i pallini si sono accesi sul monitor si è visto in modo luminoso che Forza Italia ha votato a favore, la Lega si è astenuta e Fratelli d’italia ha votato contro. Posizioni non inattese, in realtà, ma tant’è.
Grande soddisfazione da parte della capogruppo FI Mariastella Gelmini: «Avremmo preferito svolgere le Regionali e Comunali il 4 e 5 ottobre. Ma il governo voleva l’election day — accorpando anche il referendum sul taglio dei parlamentari — il 6 e 7 settembre». Data che per la ex ministra è «una data assurda e insostenibile per il Paese. Abbiamo evitato la corsa alle urne a inizio settembre». La possibilità di giornata elettorale unica con il referendum costituzionale, quasi certamente il 20-21 settembre, non piace al comitato per il no. Secondo Riccardo Magi, si cancella la visibilità del tema e si riduce la consultazione a «una sbrigativa ratifica». Anche il summit tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani sui candidati per le regionali non è stato risolutivo. Anche se i partecipanti hanno fatto voto di concordare le iniziative sul decreto Rilancio e gli Stati generali per la ripresa, i nomi dei candidati governatori non è arrivato. Nella riunione, all’inizio un po’ tesa, il clima è poi migliorato. Meloni e Berlusconi sono dalla stessa parte, entrambi contrarissimi a rimettere in discussione gli accordi che erano stati presi durante la trattativa vasta che lo scorso ottobre aveva visto anche l’elezione del leghista Raffaele Volpi al Copasir. Dell’accordo si era riparlato, gli alleati avevano deciso di verificare con i sondaggi i candidati fin qui indicati: Stefano Caldoro (FI) in Campania e Raffaele Fitto in Puglia (FDI). Il supplemento d’esame ha confermato la competitività di entrambi. Ma, appunto, Salvini (che ha proposto di incorporare nell’election day anche le Politiche) non ne è convinto: tutti e due sono già stati presidenti, e lui preferirebbe un più visibile segno di novità. Ma il tema del sondaggio risuona anche nella netta presa di posizione di Silvio Berlusconi: «C’è un accordo e noi siamo abituati a rispettare gli accordi. Finora non ho sentito nessun argomento valido per ridiscutere scelte già fatte. Anche perché si tratta dei candidati migliori possibili, per competenza e per consenso, nelle loro regioni».
Centrodestra diviso Sull’emendamento di Forza Italia sulla data del voto, FDI ha votato contro e la Lega si è astenuta