Istat: l’economia calerà dell’8,3% Il rimbalzo del 2021? Sarà parziale
La caduta di consumi e investimenti. L’anno prossimo Pil su del 4,6%
nel secondo trimestre, la ripresa delle attività di produzione e consumo è attesa sostenere un miglioramento del clima economico con un effetto positivo sul Pil previsto in aumento nel secondo semestre dell’anno». Come dire, forse il peggio sta passando. Tanto che «il percorso di ripresa previsto rafforzarsi nei prossimi mesi produrrà effetti positivi nel 2021». Sono dati, dice il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, «che confermano le previsioni del governo e indicano la possibilità concreta di una ripresa già nel terzo trimestre: cerchiamo di vedere una luce in fondo al tunnel, è giusto lavorare intensamente per cogliere la sfida».
Nel frattempo però, sottolinea l’istat, «gli ultimi dati sulla fiducia dei consumatori confermano un quadro di difficoltà», con il lavoro che continuerà ad avere forti criticità «è atteso un graduale aumento della disoccupazione e una riduzione dell’occupazione e dell’inattività» - e segnali deflativi «che continueranno a prevalere nei prossimi mesi». E il «drastico ridimensionamento del commercio mondiale influenzerà il commercio estero italiano durante tutto l’anno». La Fondazione Adapt stima una perdita di oltre due milioni di posti di lavoro: «Un’enormità, la politica non dovrebbe occuparsi di altro — dice il presidente Francesco Seghezzi —: quando un posto di lavoro viene perso non è detto che poi un aumento del Pil ricreerà lo stesso posto, perciò serve un’economia che si rilanci soprattutto per generare occupazione». La Cgil parla di «ripresa dimezzata» e invoca «investimenti pubblici per compensare la caduta della domanda privata», mentre la Uil chiede «provvedimenti eccezionali» con «un Patto per il Paese» ricordando il documento unitario di Cgil, Cisl e Uil con le loro priorità: investimenti, riforma ammortizzatori sociali e riforma fiscale, rinnovo dei contratti.