Corriere della Sera

Lagarde (Bce): niente quote rigide nell’acquisto di bond Il fronte dei rigoristi

- Francesca Basso

Non definitemi «la regina dei debiti», ha detto ieri la presidente della Bce Christine Lagarde nell’audizione davanti alla commission­e Problemi economici del Parlamento Ue, presieduta da Irene Tinagli. «Preferirei essere menzionata — ha spiegato — come quella che ha reagito rapidament­e a una crisi economica che avrebbe potuto far sprofondar­e la zona euro in un vortice negativo». Lagarde ha riferito le misure messe in campo dalla Bce per fronteggia­re la crisi da Covid e ha risposto alle domande dei deputati. Il programma di acquisto titoli Pepp portato a 1.350 miliardi la scorsa settimana, ha ricordato, è «temporaneo, mirato, proporzion­ato» e flessibile: «La Bce può deviare dalla capital key, ha

Il rapporto

● La Bce nel rapporto annuale sul settore bancario segnala che in Italia dal 2015 al 2019 sono stati persi più di 6 mila sportelli deviato dalla capital key e devierà». Non basta però l’azione della Bce. È «importante» che il pacchetto costituito dal bilancio Ue 2021-27 e dal Recovery Fund venga «adottato rapidament­e». I negoziati sono difficili. Ai no di Austria, Olanda, Svezia e Danimarca si aggiungono Ungheria, Irlanda e Lituania. I titoli di debito che saranno emessi dalla Commission­e per finanziare il fondo potranno essere acquistati dalla Bce sui mercati secondari. Per Lagarde lo choc economico «potrebbe innescare diffusi default nell’economia reale, specie fra famiglie e imprese che erano già troppo indebitate» ma anche «i timori per i livelli di debito pubblico potrebbero riemergere».

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