Corriere della Sera

Il sondaggio Ipsos: salute, ambiente Il ritorno delle regole

Il sondaggio Ipsos-comieco sul senso civico degli italiani I risultati verranno presentati durante Civil Week Lab DALLA SALUTE ALL’AMBIENTE: LA (RI)SCOPERTA DELLE «REGOLE»

- Foschini e Soglio

Notizia buona dentro un contesto cattivo: l’emergenza Covid19, e dunque anche la paura, hanno fatto emergere il «bravo cittadino» che è in noi italiani. Quello che se vuole sa comportars­i bene, guidato appunto dal «senso civico» non perché sennò prende una multa ma perché questo fa star meglio tutti.

Però occhio, anche dentro questo contesto buono c’è una notizia cattiva: passata la paura di morire, esplosa la speranza che l’emergenza sanitaria sia finita davvero, la voglia di normalità unita alla botta di crisi economica sta già facendo risalire in fretta non solo il bruciare di nuovo il giallo ai semafori se tanto nessuno mi vede ma più in generale l’attitudine a «preoccupar­si per sé» senza pensare poi tanto agli altri. E dunque, avvertimen­to conclusivo a chi comanda: «Attenzione a non perdere questa occasione, questo momento in cui gli italiani si sono sentiti almeno per un po’ una “comunità”. Potrebbe non durare a lungo. E sarebbe un peccato lasciarlo andare».

È la sintesi con cui Nando Pagnoncell­i riassume i (principali) risultati del sondaggio su «Gli italiani e il senso civico» condotto da Ipsos su incarico di Comieco — il consorzio che si occupa di ambiente e raccolta differenzi­ata — ininterrot­tamente dal 2001 ogni due anni. Dopo l’ultima edizione, del febbraio scorso, è stato deciso di ripetere l’esperiment­o ora (su un campione appena più ridotto) per verificare se, in cosa, e in che misura i tre mesi di emergenza Covid-19 abbiano cambiato gli italiani rispetto — come si è detto — al loro essere «cittadini»: argomento al centro di Civil Week Lab che prende il via domani a Milano.

Proprio l’ambiente, anche se in apparenza distante come tema da quello prettament­e sanitario dell’emergenza appena affrontata, è invece una bella cartina di tornasole se si vuol parlare di senso civico. «Del resto noi come Comieco — ricorda Carlo Montalbett­i che ne è presidente — abbiamo chiesto questo sondaggio la prima volta a Ipsos quando la raccolta differenzi­ata era un fatto di nicchia, pensando che potesse essere non solo un valore in sé ma un indicatore di valori più grandi». Morale? «Rispondo con un numero: allora con la differenzi­ata si recuperava­no 800mila tonnellate di carta all’anno, oggi tre milioni e mezzo. La morale è questa: stiamo comprenden­do pian piano che i comportame­nti individual­i incidono sul bene comune».

I risultati del sondaggio attuale sintetizza­ti da Pagnoncell­i confermano non solo questa tendenza ma il fatto che i tre mesi di emergenza Covid-19 l’hanno accelerata: «In termini di coesione nazionale, senso di responsabi­lità, coscienza civile. Un dato su tutti: gli italiani che consideran­o importante “rispettare le regole” sono aumentati rispetto a febbraio del 39%». E Pagnoncell­i insiste sulla consapevol­ezza: «Lo conferma la risposta a una delle nostre domande: ciò che fa la differenza nel rispetto delle regole non è la sanzione ma l’educazione sui motivi per rispettarl­e. Del resto noi siamo 60 milioni, se tutti avessimo voluto fare quel che ci pareva non sarebbe bastato un esercito a impedirlo. Invece ciascuno ha fatto suo il principio secondo il quale la salvezza di tutti dipendeva da ciascuno. Il che è appunto uno degli aspetti del senso civico». Molte cose quindi le abbiamo acquisite: «Perfino quando abbiamo sbagliato. Come quelli, pochi in verità rispetto al totale, che hanno buttato mascherine e guanti usati nella plastica anziché nell’indifferen­ziata: ma lo hanno fatto credendo di far bene, non per sciatteria».

Per il resto ci sono valori che si confermano: la salute resta (e ovviamente si rinsalda) al primo posto, il centro di trasmissio­ne principale dei valori civici resta la famiglia ma cresce anche il luogo di lavoro (vedi a volte cosa può fare il «welfare aziendale») mentre crollano non solo le ideologie ma anche la religione. Resta l’avvertimen­to finale: «Le istituzion­i che ci governano hanno conquistat­o dall’emergenza un credito di fiducia da parte dei cittadini. Difficile dire se e quanto durerà. Ma sarebbe grave, ora, se lo disperdess­ero».

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