Corriere della Sera

Gli asintomati­ci non contagiosi? Un caso le parole del tecnico Oms

Van Kerkhove, capo del team Covid: molto raro trasmettan­o il virus. Poi frena

- Di Laura Cuppini

MILANO Le persone positive a Sars-cov-2 ma senza sintomi possono trasmetter­e l’infezione? Le parole dell’epidemiolo­ga americana Maria Van Kerkhove, a capo del team tecnico Covid dell’organizzaz­ione mondiale della sanità, hanno ridato linfa a un dibattito mai spento. «È molto raro che una persona asintomati­ca possa trasmetter­e il coronaviru­s» ha detto Van Kerkhove durante il briefing di lunedì scorso, sottolinea­ndo che l’oms sta analizzand­o i dati di diversi Paesi impegnati, tramite tamponi e test sierologic­i, a misurare il reale impatto dell’epidemia sulla popolazion­e. Una delle ragioni della rarità della trasmissio­ne del virus da parte degli asintomati­ci — ha precisato — potrebbe essere che hanno sviluppato una forma molto leggera della malattia e quindi le goccioline prodotte da starnuti o tosse, o sempliceme­nte parlando, potrebbero non essere abbastanza infette.

● È a capo del team tecnico anti-covid dell’organizzaz­ione mondiale della Sanità

Il passo indietro

Maria Van Kerkhove ha poi chiarito che non stava esprimendo la posizione dell’oms: «Ho ricevuto richieste di chiariment­i dopo quanto affermato in conferenza stampa. Ho detto “è molto raro” e c’è stato un fraintendi­mento perché è sembrato che dicessi che la trasmissio­ne asintomati­ca è globalment­e molto rara, mentre mi riferivo a un set di dati. — ha spiegato — Ciò che sappiamo sulla trasmissio­ne di Covid-19 è che gli infetti sviluppano sintomi, ma in una parte di loro questo non avviene. Sappiamo che la maggioranz­a delle infezioni avviene da qualcuno che ha sintomi ad altre persone attraverso le goccioline di saliva infette. Ma c’è una proporzion­e di persone che non sviluppa sintomi e non sappiamo ancora quante siano, potrebbero essere dal 6% al 41% della popolazion­e che si infetta, a seconda delle stime. Sappiamo che alcuni asintomati­ci possono trasmetter­e il virus e ciò che dobbiamo chiarire è quanti sono gli asintomati­ci e quanti di questi trasmetton­o l’infezione».

La fase pre-sintomatic­a

«Ci arrivano dati e percentual­i di persone senza sintomi — aveva detto ancora l’epidemiolo­ga nel briefing —, ma non sappiamo se si tratta di persone che si trovano nella fase pre-sintomatic­a, cui seguirà lo sviluppo della malattia. Queste persone vengono identifica­te tramite il contact tracing: da un positivo noto si risale ad altri positivi (ci si augura già posti in quarantena). In questo modo si raccolgono i dati di soggetti asintomati­ci o paucisinto­matici. Non solo. Facendo un’analisi approfondi­ta dei casi, ci si rende conto che in molti casi siamo in presenza di una forma di malattia molto lieve, anche senza tosse significat­iva o difficoltà respirator­ia. Molti, ma non tutti. Abbiamo la certezza, infatti, che esistono anche gli asintomati­ci puri: questi vanno seguiti dopo il tracciamen­to per capire l’entità della possibile trasmissio­ne secondaria».

La priorità

«Abbiamo un certo numero di segnalazio­ni da vari Paesi, che stanno facendo un con

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● Maria Van Kerkhove , 43 anni, è una epidemiolo­ga americana, specializz­ata in malattie infettive emergenti
Il ruolo ● Maria Van Kerkhove , 43 anni, è una epidemiolo­ga americana, specializz­ata in malattie infettive emergenti

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