Il settore gioco legale: «Ripartire subito» C’è il sì delle Regioni
Arrivano nuove linee guida per la riaperture da parte della Conferenza delle regioni. Ora, ha annunciato il presidente Stefano Bonaccini, «comprendono anche il settore delle attività ricreative». Il documento contiene gli indirizzi specifici non solo per le discoteche ma anche per le agenzie di scommesse, le sale slot e i bingo. Settori che, a oggi, non hanno rialzato la saracinesca dopo il lockdown.
Per farlo i gestori dovranno «riorganizzare gli spazi e la dislocazione delle apparecchiature per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti e di assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti», gestire «gli ingressi dei clienti che dovranno indossare la mascherina così come dovranno farlo i lavoratori» a cui sarà chiesto di igienizzare spesso le mani tramite dispenser con soluzioni disinfettanti.
«Le linee guida sono un passo in avanti importante e ora speriamo arrivi al più presto il via libera del governo. Noi siamo pronti», spiegano da Sisal. Nei giorni scorsi, c’era stata molta preoccupazione fra le principali associazioni, i sindacati e le aziende concessionarie del gioco legale per la situazione del settore. Una filiera che conta 12 mila esercizi e circa 60 mila occupati. Un settore che «sta continuando a subire le gravi conseguenze economiche a causa della mancata riapertura» e ha chiesto al governo di valutare il «pesante risvolto a livello occupazionale, nonché il rischio della definitiva chiusura dell’attività per un cospicuo numero di esercizi».
Insieme hanno chiesto anche di individuare «urgentemente una data certa per la ripresa delle attività nel rispetto dei protocolli di sicurezza sviluppati, al pari di quanto
Sale slot, scommesse Distanze, controlli, clienti con mascherine «Un primo passo, ora tocca al governo»
già avvenuto per gli altri settori cui è stato consentito di ripartire, rendendo coerenti con le prospettive di riaperture le previsioni sull’accesso agli ammortizzatori sociali previsti per l’emergenza».
Inoltre segnalano «il pericolo, sempre più grave e concreto che riemergano fenomeni di illegalità e di sicurezza pubblica nel settore dei giochi» e che possa vanificarsi «l’ingente impegno di tempo e risorse per la creazione di un intrattenimento sicuro, legale e responsabile».