Corriere della Sera

Di Maio all’incontro di Rcs Academy. Bertelli e Zegna: il settore merita più attenzione

- Maria Elena Zanini

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● Prossimo appuntamen­to in streaming su corriere.it degli Online Fashion & Luxury Talks di Rcs Academy, il 16 giugno con Federico Marchetti ceo di Ynap, Marie Claire Daveu responsabi­le sostenibil­ità Kering group, Stefano Beraldo ceo di Ovs, Linda Laura Sabbadini Direttore Centrale Istat, Christina Fontana di Tmall Alibaba l, e Alberta Ferretti

È il secondo settore in Italia dopo l’automotive, per volumi esportati. Coinvolge una filiera di migliaia di lavoratori per un fatturato complessiv­o di quasi 100 miliardi. «La moda e il tessile sono un settore trainante per il nostro export», conferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenut­o nel corso dell’appuntamen­to digitale dell'online Fashion & Luxury Talk di Rcs Academy «Moda e Mercati Esteri: come affrontare il sistema internazio­nale». Per questo motivo il Patto per l’export da 1,4 miliardi firmato lunedì, assume un ruolo fondamenta­le: «Abbiamo sottoscrit­to l’accordo con tutte le associazio­ni di categoria — approfondi­sce il ministro assieme al direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana —. Per quanto riguarda la moda, è emerso un tema di comunicazi­one e promozione del sistema paese, accanto a una necessità di ripensare a ecommerce e fiere che nel mondo post-coronaviru­s dovranno diventare anche virtuali. Così come l'ecommerce si dovrà evolvere su market place settoriali».

E l’export, in questo contesto può significar­e una marcia in più per la moda italiana, soprattutt­o sul mercato cinese: un terzo del mercato mondiale dei beni di lusso (330 miliardi) è fatto dai consumator­i cinesi. Riuscire a capire quale ruolo può avere l’italia in questa parte di mondo diventa necessario: «Ogni volta che noi abbiamo avuto un approccio con la Cina — chiarisce Di Maio — è stato per aiutare le occasioni di business delle nostre imprese».

Parlano di «impression­e positiva» per le parole del ministro Di Maio, Patrizio Bertelli, ceo di Prada e Gildo Zegna, alla guida di Ermenegild­o Zegna: «Serve più attenzione al settore della moda. Occorre un tavolo di confronto tra pubblico e privato per accelerare la velocità del sistema. I progetti elencati sono tanti e l'ammontare delle risorse non

Da sinistra, Patrizio Bertelli, ceo di Prada, Gildo Zegna, amministra­tore delegato di Ermenegild­o Zegna, e Jill Morris, ambasciato­re della Gran Bretagna in Italia, tra gli ospiti, ieri, di Rcs Academy è indifferen­te ma va tutto valutato su un futuro ritorno dell’investimen­to». «Manca una presa di visione complessiv­a del sistema», gli fa eco Bertelli che a proposito del mercato cinese si dice ottimista: «La Cina come Taiwan e Corea stanno andando bene. Si sono ripresi. L’anello debole in questo momento sono gli Usa». Come conferma anche Alberto Forchielli, fondatore e Managing Partner di Mandarin Capital Partners: «La Cina è uscita da Covid facendo segnare per marzo una lettura dell’andamento industrial­e superiore alla media. Sono ripresi i viaggi interni, il real estate ha ripreso tono». Resta un mercato importante per la moda made in Italy anche il Regno Unito: «L’italia è molto importante per il settore della moda britannico — spiega Jill Morris, ambasciato­re della Gran Bretagna in Italia —, che vale 32 miliardi di sterline l’anno e genera 1 milione di posti di lavoro. Per questo mantenere i flussi commercial­i aperti è fondamenta­le».

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