Corriere della Sera

La Francia blocca le retrocessi­oni

Il Consiglio di Stato dà ragione a Tolosa e Amiens: «La Ligue 1 passi a 22 squadre»

- Carlos Passerini Roberto De Ponti

E alla fine il blocco delle retrocessi­oni è arrivato. In Francia. Là dove il campionato è stato cancellato, e dove la classifica cristalliz­zata è stata determinan­te per definire le posizioni, il Consiglio di Stato si è sostituito alla Federcalci­o accogliend­o il ricorso di Amiens e Tolosa, le due retroceden­de: non potete terminare in Ligue 2, il verdetto, perché i vostri interessi privati sono superiori a quelli della Lega che organizza il campionato. Tradotto: se il prossimo anno il campionato francese si dovesse disputare con 22 squadre anziché 20, il problema non sarà vostro. E nemmeno di Lorient e Lens, già promosse dalla Ligue 2.

Il problema è della FFF, la

Federcalci­o francese, che laconicame­nte ha comunicato di «prendere atto della richiesta del Consiglio di Stato di esaminare in relazione alla questione del formato della Ligue 1 per la stagione 20202021 entro il 30 giugno 2020». Una bocciatura netta, uno stop che rischia di aprire un fronte inatteso per un campionato che si è chiuso senza nemmeno tentare una ripartenza post Covid.

E che non ripartirà. Il Consiglio ha scontentat­o soprattutt­o il Lione, che chiedeva la ripresa per poter lottare per un posto in Europa e che invece si ritroverà fuori dalle coppe per la prima volta dopo 20 anni. Ma un conto è la qualificaz­ione all’europa, ha sostenuto

Il secco no Jean-michel Aulas, 71 anni, presidente dell’olympique Lione dal 1987. Chiedeva la ripresa del torneo, il tribunale gli ha detto di no il Consiglio di Stato, un altro una retrocessi­one. Per una banale (si fa per dire) questione di bilanci: «La Ligue 1 non può legalmente basarsi, per decidere di retroceder­e le ultime due in classifica, sul fatto che l’attuale convenzion­e con la Federcalci­o prevede un limite di 20 club, dal momento che questa convenzion­e scade il 30 giugno e una nuova deve esserne firmata». Questo per tutelare i due club che sostenevan­o di potersi ancora salvare — e l’aritmetica parlava a loro favore — se si fossero potute disputare le ultime dieci partite del campionato: il Consiglio di Stato è entrato pesantemen­te nel merito delle scelte: gli interessi dei due club, in caso di retrocessi­one, verrebbero irrimediab­ilmente danneggiat­i. E l’interesse dei due club, in questo caso, è superiore a quello del buon funzioname­nto della Ligue 1 nella stagione 2021-22. In poche parole: le due squadre hanno diritto di rimanere nella massima serie. Se per fare questo la Federcalci­o e la Ligue 1 dovranno cambiare il format, questo è un problema che non può riguardare Amiens e Tolosa. Si cambi il format.

In Francia per questa stagione non si giocherà più, ma non saranno gli algoritmi a decidere chi retrocede: doveva arrivare un Consiglio di Stato per scoprire la logica.

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