Corriere della Sera

Bonomi: solo annunci

Il presidente di Confindust­ria contro «la politica degli annunci». Governo incalzato anche da sinistra, Landini (Cgil): proroga fino a fine anno del divieto di licenziare

- di Lorenzo Salvia

Il presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, torna a criticare il governo: «Solo annunci, Paese bloccato».

La seconda giornata degli Stati generali allarga il solco tra governo e imprendito­ri. Il presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, rinnova le sue critiche: parla di «periodo di politica degli annunci», di un Paese «bloccato dalla burocrazia e dall’incapacità di decidere», fino alla stoccata finale: «Mi sarei aspettato dal governo un piano dettagliat­o. Non lo ha fatto, lo faremo noi». L’esecutivo, però, viene incalzato anche da sinistra, con il segretario della Cgil Maurizio Landini, che dice di aver «chiesto la proroga fino a fine anno del blocco dei licenziame­nti» che al momento scade ad agosto.

Nello stesso giorno il consiglio dei ministri approva il decreto legge che permette di usare subito le quattro settimane di cassa integrazio­ne previste per settembre. Dentro c’è anche la misura che ha fatto irritare Confindust­ria, anticipata su queste pagine. In caso di sforamento dei tempi nella presentazi­one delle domande, la cassa sarà a carico delle imprese.

Una scelta che i critici hanno ribattezza­to «salva Tridico» perché dà una mano al presidente dell’inps, attaccato per i ritardi nei pagamenti. Proprio ieri l’inps ha comunicato che sono 123.542 le persone che aspettano ancora di essere pagate. Numeri importanti ma più bassi di quelli che avevano spinto l’opposizion­e a chiedere le sue dimissioni. Il meccanismo inserito nel decreto ha anche una spiegazion­e tecnica: solo così sarà possibile sapere in tempi rapidi quante risorse sta bruciando davvero la cassa. Resta il fatto che per il futuro il governo pensa a un sistema «più veloce», togliendo la competenza all’inps e creando un’agenzia delle politiche passive del lavoro.

Ieri è stato anche il giorno dell’addio per Vittorio Colao, primo a intervenir­e a Villa Pamphilj. Non tutti i ministri erano presenti. E forse questo è già un segnale di un rapporto mai decollato, una punta di freddezza, così come abbastanza freddo è stato l’intervgent­o del manager, 40 minuti in cui ha elencato le proposte della task force. Ora che tutto è finito, Colao comunque ritiene di suggerire al governo «l’adozione di un Commissari­o che monitori il piano che verrà scelto, che controlli tempi, programmi e le spese». Insomma il manager ritiene che un piano di rinascita economica, adotti o meno i suoi suggerimen­ti, abbia bisogno di una regia unica, verticisti­ca, e che non vada lasciata al normale, e spesso disfunzion­ale, coordiname­nto fra uffici e ministeri. Una sorta di cabina di regia con un capo, qualcosa che ha certamente fatto storcere il naso ai politici presenti.

Non sembra nemmeno casuale che nella regia di comunicazi­one di Palazzo Chigi filtrino i ringraziam­enti di Conte ma non una parola dell’intervento di Colao. Eppure dalle ricostruzi­oni dei presenti qualcosa arriva, compreso comunque l’ottimismo di Colao, convinto che «sia alla portata di mano del Paese recuperare in un biennio il Pil del 2019», un’impresa possibile a patto che si imposti realmente un piano operativo, perché «il mio non lo è certo,

Il manager Un Commissari­o per il piano di rinascita è il suggerimen­to finale del manager

se non altro perché quando abbiamo lavorato non avevamo ancora notizia precisa delle misure europee».

E se non è un piano vero quello di Colao altrettant­o si può dire di quello del governo, che non ha date, coperture, tempi, indica in sostanza soltanto delle macro aree su cui investire o agire. Alla fine non è detto che i due piani non possano trovare dei punti di convergenz­a. Quello di Colao viene accusato anche di aver copiato alcuni passaggi da un libro sull’università, firmato anche da uno dei componenti della commission­e. Lo stesso capo del governo non spende molte parole ma definisce il documento del manager di «ampio respiro, un contributo importante per il confronto di questi giorni ai fini dell’elaborazio­ne del piano di governo». Forse, solo l’onore delle armi.

 ??  ?? A Villa Pamphilj
Vittorio Colao, alla guida della task force per la ripartenza, nella foto grande (a sinistra) presenta il suo piano, ieri durante la seconda giornata degli Stati generali dell’economia a Villa Doria Pamphilj, a Roma.
In alto, i tre leader del sindacato, Carmelo Barbagallo (Uil), Annamaria Furlan (Cisl) e Maurizio Landini (Cgil). Sotto, Conte in un momento dell’incontro
A Villa Pamphilj Vittorio Colao, alla guida della task force per la ripartenza, nella foto grande (a sinistra) presenta il suo piano, ieri durante la seconda giornata degli Stati generali dell’economia a Villa Doria Pamphilj, a Roma. In alto, i tre leader del sindacato, Carmelo Barbagallo (Uil), Annamaria Furlan (Cisl) e Maurizio Landini (Cgil). Sotto, Conte in un momento dell’incontro
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