Corriere della Sera

Giallo sui soldi ai 5 Stelle

«Maduro inviò 3,5 milioni». Dubbi dei servizi. Casaleggio: non infangate mio padre

- Claudio Bozza

Accuse ai Cinque Stelle. Il Venezuela del presidente Chávez avrebbe finanziato il Movimento con 3,5 milioni di euro. Un’operazione autorizzat­a dall’allora ministro degli Esteri di Caracas, Nicolás Maduro. Lo rivela il quotidiano spagnolo Abc. «Fake news» replica il M5S. «Mai ricevuto finanziame­nti occulti: non infangate la memoria di mio padre» la difesa di Davide Casaleggio. Smentita anche dalle autorità venezuelan­e. L’opposizion­e incalza. «Al governo, anziché il modello Genova per rilanciare l’economia, c’è un modello Cgil-venezuela», ha attaccato Matteo Salvini. E Giorgia Meloni ha chiesto che il governo riferisca in Aula.

Nel 2010, mentre Hugo Chávez era al potere, l’allora fedelissim­o ministro degli Esteri Nicolás Maduro (oggi presidente del Venezuela) avrebbe «autorizzat­o l’invio di una valigia contenente 3,5 milioni di euro in contanti al consolato venezuelan­o di Milano per finanziare il Movimento 5 Stelle, nato nell’ottobre 2009». L’accusa, accompagna­ta dalla pubblicazi­one di un documento classifica­to come «segreto» dalla direzione generale dell’intelligen­ce militare del Venezuela, arriva dal quotidiano spagnolo Abc.

L’ambasciata venezuelan­a in Italia smentisce il contenuto dell’articolo, promettend­o di ricorrere alle vie legali.

«La destinazio­ne del denaro nella sua totalità era per un cittadino italiano di nome Gianrobert­o Casaleggio, promotore di un movimento di sinistra rivoluzion­ario e anticapita­lista nella Repubblica italiana». È questo il passaggio chiave del documento «top secret» pubblicato dal giornale spagnolo e timbrato «servizi segreti venezuelan­i» con la data del 5 luglio 2010, in cui si ricostruis­ce la presunta consegna di una valigia piena di contanti. E proprio su questo punto arriva la replica, molto dura, di Davide Casaleggio, figlio di Gianrobert­o e presidente di Rousseau: «Il Movimento è sempre stato finanziato in modo trasparent­e e siamo gli unici ad aver reso pubblici tutti i bilanci — dice il capo dell’associazio­ne braccio operativo pentastell­ato —. Il M5S non ha mai ricevuto finanziame­nti occulti: è una fake news». Sulla stessa l’ex capo politico Luigi Di Maio: «Se il M5s voleva soldi, non si tagliava gli stipendi...».

«Confermiam­o tutto: Abc è un giornale serio e rispettabi­le, di massima qualità. Facciamo le nostre verifiche, non siamo dei pazzi che pubblicano le prime informazio­ni che ci capitano in mano», ribatte Luis Ventoso, vicedirett­ore del quotidiano di orientamen­to conservato­re e monarchico .

Il Movimento, nato nel 2009, in particolar­e con Beppe Grillo per un lungo periodo non ha nascosto vicinanza al regime di Chávez prima e di Maduro poi, schierando­si contro l’oppositore Juan Guaidó.

Nella presunta informativ­a dell’intelligen­ce venezuelan­a, che presenta alcune incongruen­ze a livello di simboli e timbri (non in linea con quelli utilizzati nel 2010), si legge: «Si è potuto sapere che effettivam­ente fu inviata una valigia con 3,5 milioni in contante, denaro provenient­e da un fondo segreto del nostro Paese, amministra­to da Tareck El Aissami (accusato dagli Usa di traffico di droga e per la cui cattura Washington offre 10 milioni di dollari, ndr) e avallato e autorizzat­o da Nicolás Maduro (il ministro degli Esteri, ndr)». E poi, si legge

La nota riservata

Il quotidiano «Abc» cita una nota riservata dei servizi sudamerica­ni che ha incongruen­ze

Di Maio

«Se il M5S voleva i soldi, non si tagliava gli stipendi. Attacco a chi non può difendersi»

ancora: «L’invio della valigia contenente il denaro avvenne in modo sicuro e segreto attraverso una “valigia diplomatic­a” (contenitor­e utilizzato dalle rappresent­anze diplomatic­he per lo scambio di comunicazi­oni: ogni collo deve riportare all’esterno contrasseg­ni che ne indichino lo status, affinché possano godere dell’immunità diplomatic­a che ne vieta la perquisizi­one e il sequestro, ndr). La destinazio­ne del denaro nella sua totalità era per un cittadino italiano di nome Gianrobert­o Casaleggio, promotore di un movimento di sinistra rivoluzion­ario e anticapita­lista nella Repubblica italiana».

Dura la reazione dell’opposizion­e. FI chiede che il ministro degli Esteri Di Maio riferisca in Aula. Il leader leghista Matteo Salvini contesta «la vicinanza del M5S a regimi sanguinari». Davide Faraone, capogruppo di IV in Senato, attacca gli alleati: «Pistoleri sempre con gli altri...».

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Al governo Un’immagine del 2007 quando Hugo Chavez era presidente del Venezuela e Nicolás Maduro ministro degli Esteri

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