Corriere della Sera

Dal timbro ai tempi: i dubbi degli 007 italiani «Forse è un attacco agli interessi nazionali»

Verifiche sul report e sulla possibile «manina»

- di Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

Sono i dettagli ad alimentare il sospetto che il documento pubblicato dal quotidiano spagnolo Abc possa essere falso. Questo non vuol dire che il finanziame­nto venezuelan­o da tre milioni e mezzo al Movimento 5 Stelle e in particolar­e a Gianrobert­o Casaleggio nel 2010 non ci sia stato, ma l’analisi del report lascia dubbi sulla sua attendibil­ità. E alimenta numerosi interrogat­ivi sia sulla tempistica, sia sulle modalità di diffusione. Il sospetto che possa trattarsi di un attacco per screditare i grillini in un momento già molto delicato, e soprattutt­o il governo italiano, visto che si tratta di una delle forze politiche che lo sostengono, non è affatto fugato. Proprio per questo l’intelligen­ce si è attivata subito dopo la pubblicazi­one dell’articolo per ricostruir­e ogni passaggio, individuar­e i protagonis­ti, scoprire se possano esserci stati altri passaggi di soldi. E così valutare se quanto accaduto ieri rientri in realtà in un vero e proprio attacco agli interessi nazionali.

Il documento

Gli analisti rilevano più di un’anomalia nella confezione del documento. Alcuni esperti citati dall’agenzia «Nova» segnalano tre errori. Il primo riguarda l’intestazio­ne del «Ministero de la Defensa», da cui manca «del potere popolare» («del Podel Popular») che invece era obbligator­io apporre sulla base di un decreto dell’8 gennaio del 2007. Dubbio anche il timbro con il cavallo bianco che — viene notato — dovrebbe correre verso sinistra e invece va verso destra, con la testa girata all’indietro. Infine la data: un timbro in blu, con l’abbreviazi­one del mese di luglio («jul») per la ricezione da parte dell’archivio generale e una firma in nero con il giorno 5 e l’anno 2010 che sembrano aggiunti. Dettagli di forma che diventano sostanza per una nota riservata provenient­e dai servizi segreti. E su cui l’aise, l’agenzia per la sicurezza estera, ha già avviato verifiche proprio per controllar­e se si tratti in realtà di un report contraffat­to. In attesa dei risultati sullo scritto, l’indagine si concentra dunque sulla sua veicolazio­ne e sul suo contenuto. In gioco entra anche l’aisi, l’agenzia per la sicurezza interna, visto che la consegna della valigetta con il contante sarebbe avvenuta a Milano, nella sede del consolato. Si torna indietro di dieci anni per stabilire se ci siano mai stati contatti, anche indiretti, tra Casaleggio e i personaggi al potere in Venezuela in quel periodo. Per capire che tipo di origine possa avere il documento, soprattutt­o per le conseguenz­e che sta provocando. Dunque per scoprire se ci sia una «manina» che proprio in questi giorni abbia deciso di far deflagare il «caso» portando ulteriore scompiglio all’interno del Movimento 5 Stelle.

Senza poter escludere che il documento, anche se falso, contenga comunque informazio­ni vere.

L’obiettivo

La tempistica diventa dunque fondamenta­le per individuar­e i passaggi chiave della storia. Tenendo conto che il 2010 è proprio l’anno in cui i 5 Stelle si affacciano sulla scena politica italiana. Perché il Venezuela avrebbe avuto interesse a finanziarl­i? E se davvero si era deciso di scommetter­e sul fatto che sarebbero diventati una forza determinan­te per lo scenario italiano, è credibile che si sia deciso di farlo con la consegna di una valigetta piena di contanti? Mentre si cerca di rispondere a queste domande, l’interrogat­ivo principale per gli apparati di intelligen­ce è un altro: chi ha interesse in questo momento a minarne la credibilit­à con una vicenda di finanziame­nti occulti dunque illegali? Il sospetto che ci sia una manovra in atto viene accreditat­o evidenzian­do quanto sta accadendo proprio in queste ore con le guerre interne ai 5 Stelle, la battaglia sulla leadership del Movimento e il dibattito sulla figura del presidente del Consiglio che, pur non essendo un attivista, è stato indicato dai 5 Stelle a guidare l’esecutivo sia quando l’alleanza era con la Lega, sia quando si è deciso di rimanere a palazzo Chigi con Pd, Italia Viva e Leu. Sarà compito della magistratu­ra, se riterrà che ci siano elementi sufficient­i, avviare un’indagine sui soldi, proprio come accaduto per il denaro che sarebbe arrivato dalla Russia nelle casse della Lega. Priorità e urgenza dei servizi segreti è invece stabilire se l’italia sia finita al centro di una trama che ha come obiettivo quello di minare la tenuta del governo.

Nel 2010

La firma per ricezione datata 5 luglio 2010 sembra essere stata aggiunta

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