Corriere della Sera

SI (RI)VOLA Mascherine, controlli e rebus valigie Si torna in viaggio (anche all’estero)

Ieri 7.900 decolli in tutta Europa dopo mesi di stop Niente distanziam­ento a bordo ma resta all’imbarco

- di Leonard Berberi lberberi@corriere.it

Centoventi voli a Roma Fiumicino, cento a Milano Malpensa, circa 7.900 decolli in tutta Europa: da ieri si può volare al di fuori del proprio Paese, anche se non ovunque e non comunque. Una ripartenza graduale e di fatto da zero dopo tre mesi di emergenza coronaviru­s: i passeggeri nel Vecchio Continente — un po’ per le restrizion­i, un po’ per lo stop agli spostament­i — sono crollati del 98% rispetto a un anno fa.

In Italia — dove i voli interni ed esteri sono stati autorizzat­i due settimane fa — la nuova fase ieri ha colto di sorpresa molti passeggeri e disorienta­to le compagnie. Via il distanziam­ento sociale a bordo degli aerei, addio al sedile centrale vuoto (unico Stato Ue a imporlo fino all’altro ieri), mascherina obbligator­ia (da cambiare ogni quattro ore) e procedure d’imbarco rallentate perché il metro di separazion­e dagli altri in aeroporto bisogna comunque mantenerlo.

Il rebus valigie

Ma la novità più evidente è stata lo stop al bagaglio a mano «di grandi dimensioni», come scrive uno degli allegati tecnici del decreto del governo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’intenzione è quella di evitare troppi spostament­i in volo. Ma quali siano queste «grandi dimensioni» nessuno lo ha ancora capito e nessuno lo ha chiarito. Ecco perché prima di entrare in aereo più di qualche viaggiator­e ha scoperto di avere un trolley di troppo che ha dovuto mandare in stiva (gratis).

Alitalia per ora ha ridotto la capacità delle cappellier­e (riempibili a metà), easyjet — che proprio ieri ha ripreso a volare nel nostro Paese — valuta caso per caso. Ryanair (che riprenderà il 21 giugno) consiglia ai viaggiator­i di muoversi leggeri, più del solito. Più di un utente segnala il trattament­o diverso a seconda della tratta: almeno ieri non è stato applicato alcun divieto del bagaglio a mano nei voli partiti dall’estero e diretti nel nostro Paese.

Le frontiere

Dopo l’italia ieri è toccato a Francia, Germania, Svizzera e altri Paesi riaprire le frontiere a chi arriva dagli altri Stati membri dell’ue e della zona Schengen. Vige in diversi casi il principio di reciprocit­à. Per andare in Spagna bisognerà aspettare domenica, mentre da oggi gli italiani potranno recarsi in Austria: polizia ed esercito locali non effettuera­nno controlli alle frontiere.

In parallelo in Italia ci sono state anche delle riaperture interne: le aree giochi per i bambini nei parchi, i centri estivi per quelli da 0 a 3 anni, le sale giochi e scommesse, i centri benessere e quelli culturali così come cinema e teatro (con limitazion­i).

I viaggiator­i

Tornando al trasporto aereo è ancora presto per fare un bilancio della «Fase 3» dei cieli nostrani, ma qualche avvisaglia di ripresa la si nota nei flussi di Alitalia (che, peraltro, non ha mai smesso di volare anche in pieno lockdown): se il 3 giugno — a quanto apprende il Corriere — su 96 voli si sono imbarcati circa 7.400 passeggeri, ieri su 104 decolli (+8%) sono salite circa 10 mila persone (+35%). Si è passati insomma da una media di 77 a 96 viaggiator­i per volo.

C’è poi un aspetto curioso riscontrat­o da più di un vettore: resta significat­ivo il numero dei «no show», i passeggeri che acquistano il biglietto, ma poi non si presentano al gate. Le spiegazion­i prevalenti sono due: c’è chi non si sente ancora sicuro di salire in aereo, ma c’è anche chi — pare la maggioranz­a — si è proprio dimenticat­o di avere un volo da prendere, magari perché il biglietto l’ha comprato mesi fa.

Lo studio

Chi invece il volo se l’è ricordato per entrare in aeroporto è stato sottoposto al controllo della temperatur­a corporea (che non deve superare i 37,5°). Uno screening però «costoso e poco efficace» nel prevenire la trasmissio­ne del coronaviru­s, sostiene il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc). Secondo alcune stime all’inizio dell’epidemia a gennaio il 75% dei passeggeri infetti è entrato o uscito dal Paese senza essere rilevato.

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