Una bambina riacquista l’udito con la tecnologia della stampa 3D
La piccola, 4 anni, operata al Santobono di Napoli. Ricostruita una porzione di cranio
La ricostruzione tridimensionale di una porzione del cranio di una bambina di quattro anni ha consentito ai medici dell’ospedale pediatrico Santobono di effettuare un intervento che restituisce l’udito alla bimba, nata con una malformazione congenita e destinata altrimenti a sordità irreversibile.
È il primo intervento del genere che viene fatto in Italia, e dietro il lavoro dell’équipe guidata dal dottor Antonio della Volpe, direttore dell’unità di Chirurgia protesica della sordità infantile, c’è una collaborazione multidisciplinare che conferma ulteriormente l’assoluto livello di eccellenza del centro pediatrico napoletano. Circa un anno fa del Santobono si parlò a lungo perché qui fu salvata la vita alla piccola Noemi, la bambina ferita durante un agguato di camorra. Quello fu un caso eclatante, perfino il presidente Mattarella venne a trovare Noemi e volle incontrare i medici che la stavano curando. Ma nell’ospedale dei bambini i successi arrivano anche senza l’attenzione dei media puntata addosso. E l’ultimo caso ne è la conferma, tanto è vero che la notizia è venuta fuori dopo la dimissione della piccola paziente, che con i genitori è pure tornata ad Ancona, dove la famiglia vive.
La bimba è affetta da Atresia Auris, sul lato destro è nata senza orecchio esterno: le mancano padiglione auricolare, il condotto uditivo esterno e quello dell’orecchio medio. Una malformazione che comporta non soltanto una grave forma di ipoacusia, ma anche deficit cognitivo e conseguenze sull’apprendimento scolastico, perché le aree del cervello non raggiunte dai suoni tendono ad atrofizzarsi.
Fino a oggi il problema è stato affrontato con una protesi