Intesa-ubi, nuovo accordo con Bper che rileverà 532 filiali
Dopo i rilievi Antitrust sull’ops, corretto il piano. Pop Emilia-romagna verso un aumento da 600-700 milioni
Sanpaolo e Bper raggiungono un accordo integrativo sulle filiali ex Ubi da cedere, per superare i vincoli antitrust sull’ops lanciata dalla banca milanese su quella bresciano-bergamasca. Aumenta da 400-500 a 532 filiali il perimetro del ramo d’azienda ex Ubi che la banca emiliana guidata da Alessandro Vandelli (assistita da Rothschild) acquisterà se andrà in porto l’offerta di Intesa (assistita da Mediobanca e da Pedersoli studio legale) agli azionisti Ubi. Ma soprattutto passano clienti con crediti — tutti in bonis — per 4,5 miliardi di euro, arrivando così in totale a 26 miliardi di euro. L’aumento di capitale dovrebbe essere di circa 600 milioni, dai 500 iniziali stimati e pur sempre nell’aumento fino a 1 miliardo. Bper ha ottenuto un lieve sconto sul prezzo e riesce a diminuire il rapporto crediti/npl.
Domenica sera il consiglio di Bper ha ratificato l’accordo con l’istituto guidato da Carlo Messina in vista della presentazione delle controdeduzioni, ieri, all’antitrust che ha sollevato dubbi sull’eccessiva concentrazione di mercato.
L’authority presieduta da Roberto Rustichelli giovedì terrà l’udienza con tutte le parti e poi chiederà all’ivass il parere non vincolante. Per la decisione finale la previsione è la seconda metà di luglio. Intesa potrebbe lanciare l’offerta entro luglio, in base ai tempi dell’ok Consob al prospetto.