Milan e le tante grane tecniche e societarie che vanno risolte
L’anno che verrà è la colonna sonora perfetta per Inter e Milan. Da un decennio le milanesi aspettano la prossima stagione per tornare a vincere. All’inter rimane una chance in Europa League, per i rossoneri la qualificazione alla coppa di riserva è l’ultimo misero traguardo. Il doppio stop in Coppa Italia fa male, più ai nerazzurri che a Napoli meritavano di vincere. L’inter un orizzonte futuro però ce l’ha, per il Milan l’approdo in finale avrebbe coperto i guai presenti e quelli a venire. Conte al primo anno ha sempre vinto, stavolta rischia di non farcela, ha però gettato buone basi. Sta meglio di Pioli, il cui congedo è scritto. Il Milan ha un’unica certezza, vive di dubbi. Le voci su Rangnick, sulla permanenza di Maldini, sul contratto di Ibrahimovic, sul futuro della proprietà: se non si chiarisce, il triste recente passato rischia di essere un presente senza fine.
Tuoni sotto la Madonnina. Se l’approdo alla finale di Coppa Italia sembrava sulla carta già alla vigilia un Tourmalet da scalare con il tacco 12, dovendo il Milan fare a meno di Ibrahimovic, Castillejo e Theo Hernandez, l’eliminazione non è stata indolore. Di fatto il Diavolo non ha sfruttato la via più breve di conquistare un posto al sole nelle coppe, rimandando ogni discorso ora al compresso finale di campionato.
Nelle 12 gare restanti la squadra di Pioli, fatta eccezione per l’inter, dovrà affrontare tutte le big che la precedono
2011 L’ultimo scudetto
Il Milan ha vinto l’ultimo scudetto nel 2011. I rossoneri hanno vinto due Supercoppe italiane: nel 2011 e nel 2016
in classifica, a cominciare dalla Roma che sarà a San Siro il 28 giugno prossimo. Non proprio un calendario in discesa, piuttosto un crash test per valutare affidabilità e doti dei molti elementi dal futuro in bilico. A meno di due anni dall’insediamento del fondo Elliott, dopo aver cambiato allenatori (da Gattuso a Pioli passando per Giampaolo), avvicendato manager dell’area tecnica (ingaggiati e già ai saluti Leonardo e Boban), senza lesinare sforzi economici sul mercato e respingendo i rumour di cessioni societarie, il Milan si appresta al tour de force estivo con la consapevolezza di avere alle porte l’ennesima rivoluzione. Su tutti i livelli. Dalla scrivania, alla panchina, transitando per lo spogliatoio. Paolo Maldini, Stefano Pioli e Zlatan Ibrahimovic sono virtualmente seduti nella sala d’aspetto di Ivan Gazidis, in fremente attesa di un colloquio e di delucidazioni sui piani futuri. L’ad con tutti prende tempo rimandando ogni decisione al termine di questo tormentato campionato. Maldini, dopo l’uscita di scena di Boban, pur non condividendo i contatti dell’ad con Ralf Rangnick, resta convinto che i bilanci di una stagione vadano stilati alla sua conclusione. La proprietà in linea di principio non vorrebbe separarsi da Paolo a patto però che quest’ultimo lavori in un’ottica di collaborazione aziendale. Accetterà Maldini di restare con il rischio di essere depotenziato dopo il probabile arrivo di Rangnick che com’è noto vorrebbe dettare anche le linee guida in tema di mercato?
Solo un clamoroso ribaltone ora non preventivabile potrebbe trattenere Pioli in panchina: ha il merito di essere rimasto sempre in silenzio mentre la bufera attorno a lui impazzava e di isolare il gruppo in una bolla. Le spine maggiori sono legate a Ibra, che fra oggi e domani si sottoporrà agli accertamenti per valutare i progressi dopo lo stiramento al polpaccio. In Svezia nel week end, dopo aver assistito al successo dell’hammarby, di cui è socio, ha violato i protocolli sanitari facendo visita allo spogliatoio dei ragazzi con cui si era allenato in quarantena. Il progetto giovani (che cozza con l’ingaggio di un 39enne) e la richiesta di ingaggio di 6 milioni frenano per ora le intenzioni di Gazidis di proseguire il matrimonio con Ibra, per il quale il Monza di Berlusconi e Galliani è pronto a far follie.
Domani intanto sono previste le visite mediche di Kalulu del Lione. Classe 2000 e a parametro zero. Che piaccia o no, un profilo nel segno del nuovo corso.