Colpo di scena finale
Segna Gervinho e il Parma controlla per 83 minuti ma le testate di De Vrij e Bastoni ribaltano la gara
Due gol in quattro minuti salvano l’inter, stordita per quasi tutta la partita contro l’organizzato Parma, ma capace di un colpo di reni degno di uno sprinter. De Vrij pareggia di testa la rete di Gervinho e Bastoni, sempre di testa, confeziona il sorpasso. Un autentico colpo di scena. D’aversa sulla panchina emiliana è annichilito. Conte in tribuna salta come un grillo. I cambi sono decisivi e consentono ai nerazzurri di respirare dopo una partita tutta in salita e per lunghi tratti da dimenticare. Tre punti fondamentali e insperati che non serviranno a dare l’assalto al primato della Juventus, lontana 8 punti, ma spediscono l’atalanta a meno 4 dopo che i bergamaschi, vincendo a Udine, si erano portati a meno uno. Il terzo posto non è certo al sicuro. Gasperini ha vinto le ultime sei partite e in questo lasso di tempo ha recuperato 8 punti a Conte. L’allenatore nerazzurro cercava risposte, che ha trovato solo nel concitato finale. Solo l'orgoglio e la forza d’animo tengono in piedi l’inter. Gervinho, dopo un quarto d’ora, aveva piegato la partita dalla parte del Parma. Ma il calcio post lockdown è anche questo. Nel finale il Parma cede di schianto, tanto che Sepe con un miracolo evita il 3-1 di Young.
Conte in Emilia applica il turnover con sei cambi, soprattutto rivoluziona la difesa che è sempre stata la roccaforte dei suoi successi e adesso, improvvisamente, è diventata l’anello debole. Nel 2020 solo una volta su dieci l’inter è riuscita a mantenere inviolata la porta. Contro il Sassuolo avevano giocato Skriniar, Ranocchia e Bastoni, stavolta tocca a D’ambrosio, De Vrij e Godin. Anche l’attacco per lunghi tratti non incide. Eriksen è fuori partita e i gemelli del gol, Lukaku e Lautaro, vanno incontro a una serataccia.
I nerazzurri cercano l’ampiezza, il Parma gioca in verticale. Gervinho, dopo un quarto d’ora, sfrutta alla perfezione il taglio lungo di Kucka. L’ivoriano salta Candreva, approfitta dell’indecisione di D’ambrosio e dopo essere rientrato al centro fulmina l’incolpevole Handanovic. Per fortuna dell’inter, Cornelius non è ispirato come a Marassi, dove aveva rifilato una tripletta al Genoa e prima calcia alle stelle il perfetto contropiede dello stesso Gervinho e poi devia fuori da centro area. I contiani sono pericolosi in un paio di mischie, ma Sepe resta inoperoso per tutto il primo tempo. Lukaku smarca Barella che non trova la porta
6 cambi nella formazione di partenza dell’inter rispetto a quella schierata contro il Sassuolo dove non c’erano Godin, De Vrij, D’ambrosio, Candreva, Barella e Lautaro
e lo stesso centravanti fallisce il tiro sottomisura dopo un bel cross basso da destra di Candreva.
Nella ripresa l’inter è più determinata anche perché il Parma abbassa pericolosamente il baricentro e prova a colpire in contropiede. Handanovic, con un balzo, salva sul tiro a girare dello juventino Kulusevski. Lukaku spesso si allarga per favorire l’inserimento dei centrocampisti, Barella è più dentro il gioco, ma non basta. Così Conte si gioca il tutto per tutto con un triplo cambio: fuori gli inguardabili esterni Candreva e Biraghi per Moses e Young e soprattutto Sanchez per Eriksen. Il cileno impegna subito Sepe. Poi arrivano i gol del riscatto. L’inter non alza bandiera bianca. Sull’1-1 favorita anche dall’espulsione di Kucka che lascia il Parma in dieci. Ma per tenere dietro l’atalanta da qui alla fine servirà di più.