Corriere della Sera

Atalanta da record: Champions blindata

La banda Gasperini è stanca ma non si ferma: tre gol all’udinese, 80 in campionato

- Matteo Magri

Un en plein nerazzurro. L’atalanta che vince 3-2 a Udine, torna a Bergamo con due record e, soprattutt­o, con nove punti di vantaggio sulla Roma. Il quarto posto, che darebbe di nuovo la Champions ai bergamasch­i, sembra in cassaforte. In attesa di capire se potranno puntare addirittur­a alla terza posizione. Dicevamo dei record. Il primo riguarda i successi consecutiv­i. Compresi i due contro il Valencia in Europa sono otto: mai, nella sua storia, il club era riuscito a infilare un filotto del genere. Il secondo fa rima con gli ottanta gol in serie A: la Dacia Arena incorona questa Atalanta come la più prolifica di sempre. E mancano ancora dieci partite.

A decidere il match ci pensa Muriel, entrato nella ripresa e autore della doppietta decisiva: punizione nel sette al minuto 71 e, servito dal Papu (14 assist in campionato, altro record), rasoiata nell’angolino al 78’. Una gara, quella dei nerazzurri, non semplice, in cui, per la prima volta dopo il lockdown, si trovano in debito d’ossigeno. Una partita che vede un’unica sceneggiat­ura: Atalanta a macinare gioco (all’intervallo aveva il 70% di possesso palla, 65% al fischio finale), Udinese rintanata nei propri 40 metri per sfruttare il contropied­e puntando sulla velocità e fisicità di Lasagna.

La cronaca. A passare in vantaggio sono gli ospiti: lob delizioso di Gomez, Zapata manda al bar Ekong e fredda Musso. Sembra la premessa di una partita in discesa, ma non è così. Perché alla mezzora Lasagna brucia in velocità Djimsiti e fa 1-1. Nel secondo tempo, addirittur­a, i friulani sembrano più in palla e sfiorano il vantaggio con Wallace, che chiama al miracolo Gollini. Gasperini, quindi, gioca la carta Muriel. Che non tradisce, arrivando a quota 15 in campionato. Ancora Lasagna, allo scadere, rende meno amara una sconfitta che comunque conferma la crisi dei friulani, incapaci di ottenere una vittoria da nove match.

«Mancano ancora troppi punti per dire di aver blindato la Champions». Il Gasp cerca di gettare acqua sul fuoco e conferma la stanchezza: «Dal punto di vista nervoso con la Lazio (vittoria in rimonta, ndr) abbiamo speso molto. Oggi ho visto più fatica e per questo abbiamo deciso di cambiare in anticipo. Ma la squadra ha sempre voluto vincere». Capitolo Muriel. Il bomber è corso ad abbracciar­lo dopo il secondo gol, per farsi perdonare di un errore che aveva mandato su tutte le furie Gasperini. «Ci riprendiam­o bonariamen­te. Come dopo la gara con i biancocele­sti, perché in campo sembrava morto quando per due mesi, durante gli allenament­i a Zingonia, andava come un treno». E ieri è ritornato sui binari.

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Il gol su calcio di punizione del colombiano Luis Muriel, il primo nella doppietta segnata a Udine
(Ansa)
Punizione Il gol su calcio di punizione del colombiano Luis Muriel, il primo nella doppietta segnata a Udine (Ansa)

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