«Ora una indagine sulle sentenze contro Berlusconi»
In un incontro (registrato) con l’ex premier le parole del relatore della Cassazione sui «pregiudizi»
Un audio choc di Amedeo Franco, relatore in Cassazione nel processo che condannò Silvio Berlusconi a 4 anni, diventa un caso. Il giudice parla di «decisione a priori». Il file sarà depositato alla Corte di Strasburgo, a cui il leader di Forza Italia si è appellato. Il suo partito chiede un’indagine.
ROMA La sentenza di condanna a 4 anni in Cassazione di Silvio Berlusconi nel 2013 per frode fiscale in merito alla vicenda dei diritti tv Mediaset sarebbe stata «pilotata dall’alto». Lo dice, in un audio rivelato dal quotidiano Il Riformista e dalla trasmissione Quarto Grado, uno dei giudici che faceva parte di quel collegio, Amedeo Franco, durante un colloquio «casuale» con lo stesso Berlusconi registrato da un collaboratore dell’ex presidente Mediaset. Il file verrà depositato alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo alla quale Berlusconi si era appellato contro la sua incandidabilità in base alla legge Severino.
Nominarlo senatore a vita sarebbe un giusto riconoscimento a un uomo vittima di un golpe giudiziario Antonio Tajani
La conversazione, in attesa di riscontri nel merito e chiarimenti però impossibili (il giudice Franco è morto un anno fa) innesca la sollevazione di Forza Italia contro la magistratura. «Berlusconi senatore a vita sarebbe un giusto riconoscimento ad un uomo vittima di un vero golpe giudiziario», scrive su twitter il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. «Se non si fa chiarezza attraverso una commissione di inchiesta e se una certa politica non si emanciperà dall’abbraccio mortale della magistratura militante, allora il nostro rimarrà un Paese sotto ricatto», rincara la dose la vicepresidente del gruppo al Senato, Licia Ronzulli. In aula alla Camera vengono esposti i cartelli: «Verità per Berlusconi» e «Giustizia per Berlusconi» al termine dell’intervento della capogruppo Mariastella
Non so dove sia la verità ma un Paese serio su una vicenda del genere non può far finta di nulla Matteo Renzi
Si faccia chiarezza attraverso una commissione d’inchiesta oppure il nostro Paese rimarrà sotto ricatto Licia Ronzulli
La replica
La Suprema Corte: decisione collegiale, mai formalizzato il dissenso del giudice
Le toghe
Per l’anm si tratta di «attacchi violenti basati su gravi distorsioni dei fatti»
Gelmini.
La Cassazione replica in una nota che si trattò di una decisione collegiale rispetto alla quale Franco, giudice relatore, non ha mai formalizzato dissenso. Mentre il presidente del collegio, Antonio Esposito, esclude di aver mai subito pressioni. L’escamotage per colpire Berlusconi sarebbe stato, nella ricostruzione di Franco, il dirottamento della decisione alla «inesperta» sezione feriale della Suprema Corte. L’assegnazione è avvenuta nel «pieno rispetto del giudice naturale precostituito per legge», sottolinea ancora la Cassazione, ricostruendo le tappe di un procedimento nato nel 2003 e contraddistinto da polemiche fin dall’inizio per le richieste di ricusazione avanzate dai legali dell’ex premier, slittamenti dovuti al lodo Alfano, preteso trasferimento del procedimento a Brescia, legittimi impedimenti legati alla salute dell’imputato, cambi di capi d’accusa.
La Giunta esecutiva dell’anm parla di «attacchi violenti e irresponsabili alla Cassazione», basati su «gravi e plurime distorsioni di dati di fatto». Matteo Salvini esprime solidarietà a Berlusconi «per il processo farsa di sui è stato vittima» e ritiene fondata la proposta di una sua nomina a senatore a vita, mentre Matteo Renzi auspica chiarezza: «Nessuno può permettersi il lusso di far finta di niente».