«Alle Regionali mi accontento del 5 a 2»
Salvini e le stime sul voto di settembre L’insulto (subito ritirato) al segretario del Pd
ROMA «Leggevo un cretino che sostanzialmente... non un cretino... ritiro l’aggettivo. Ho letto una dichiarazione squallida, imbarazzante di un esponente di livello del Pd, qualcuno dice che sia anche segretario che ha detto che se il centrodestra fosse stato al governo col Covid, l’italia avrebbe fatto la fine del Brasile con Bolsonaro».
Matteo Salvini attacca Zingaretti, senza peli sulla lingua, in un pomeriggio in cui si discute di leadership, anche della sua. Occasione la presentazione dell’ultimo libro della giornalista Annalisa Chirico, che ha un titolo volutamente provocatorio, «Stelle cadenti, perché i leader oggi sono meteore».
Il dibattito, alla Casina Valadier, è moderato da Luca Telee Gennaro Sangiuliano, l’autrice individua nel libro i momenti critici di caduta dei leader politici. Per Matteo Renzi fu il referendum, per Luigi Di Maio fu l’esplosione di gioia affacciato al balcone di Palazzo Chigi annunciando che la povertà era stata abolita grazie ai Cinque stelle, per Matteo Salvini, di cui pure la Chirico si dice amica e a tratti anche consigliera, potrebbe essere stato il famoso Papeete e la decisione di uscire dal governo.
Di sicuro da allora Salvini ha perso dieci punti nei sondaggi, consensi drenati anche da Giorgia Meloni, ma di cui Salvini non si preoccupa, visto che «restano nel centrodestra e con Giorgia non c’è alcuna difficoltà di rapporto, ci sentiamo due volte al giorno».
La presentazione del libro, edizioni Piemme, è l’occasione per una carrellata di giudizi di Salvini sullo status quo. Il governo «che è immobile, che non sa decidere nulla». L’autunno caldo che potrebbe arrivare ben prima di settembre, «anche ad agosto, con 300 mila aziende che rischiano di chiudere e oltre un milioni di italiani che rischiano di perdere il posto».
Si discute anche delle prossime Regionali: «Si parte da un 5 a 2 per loro. Mi accontenterei di un 5 a 2 per noi, ma lavoriamo per un 7 a 0», è la previsione del leader della Lega, che per «le comunali dell’anno prossimo, dove si voterà nelle principali cinque città italiane, sto già ragionando, mi piacerebbe, senza fare dei passi in avanti, esprimere delle candidature che vanno al di là dei partiti, anche al di là dello stesso perimetro del centrodestra. Alcune persone le sto già incontrando, persone che non hanno tessere di partito in tasca, alcune non sono nepse pure negli schemi del centrodestra. Voglio vincere includendo e allargando».
Salvini attacca anche l’azzolina, che «non è in grado di fare quel mestiere», e annuncia che scriverà al capo dello Stato, già oggi, «perché non è possibile che 8 milioni di studenti non sappiano se, come e per quanto tempo riapriranno. Un governo che non dà certezze a famiglie, studenti, insegnanti e, anzi, preannuncia che per 1 milione di ragazzi non ci sarà posto in classe, è un governo che odia l’italia».
Infine ancora un attacco sul Mes: «È evidente che è una trappola, spolpare la Grecia era un conto, spolpare la seconda industria manifatturiera d’europa è altro».