«Una condanna a priori È finito tutto in mano a un plotone d’esecuzione»
Qui di seguito pubblichiamo la conversazione tra il giudice Amedeo Franco e Silvio Berlusconi, registrata nel corso di un incontro casuale tra l’ex premier e l’ex toga, che faceva parte del collegio della Cassazione che condannò Berlusconi a 4 anni. La registrazione fu effettuata da un componente dello staff del Cavaliere ed è allegata al dossier inviato a Strasburgo alla Corte dei diritti dell’uomo. Il giudice Franco è deceduto un anno fa. Ecco il testo del colloquio, trasmesso su Rete 4 da Quarta Repubblica e pubblicato da Il Riformista.
Amedeo Franco: «Il presidente della Repubblica (Giorgio Napolitano all’epoca, ndr) sa benissimo questa cosa..». Silvio Berlusconi: «Ma cosa sa il presidente...?»
Franco: «Lo sa che è stata una porcheria (la condanna, ndr). Io ho detto a Lupo (un altro magistrato, ndr): “Mi hanno coinvolto in questa faccenda maledetta... se avessi saputo... io mi sarei dimesso, mi sarei dato malato, perché non volevo essere coinvolto in ‘sta cosa, in ‘sto affare”. A questo punto (Lupo) ha cambiato discorso, non lo vogliono sentire... questa è la cosa che sento altri, fanno finta che non è successo . È destino, Berlusconi deve essere condannato a priori, è un mascalzone, questa è la realtà...».
Franco: «Non tutti, ma la gran parte appena si sa che Coppi (Franco Coppi, avvocato di Berlusconi, ndr) l’ha difesa... ”Ah, ecco, Coppi è stato corrotto!”, sono tutti corrotti quelli che hanno a che fare con lei. A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia... abbiamo avuto il sospetto, diverse persone che mi condividevano, colleghi che non sono suoi supporti, suoi ammiratori politici, anzi sono avversari politici che però sono persone corrette, hanno avuto l’impressione che la vicenda sia stata guidata...». Berlusconi: «Dall’alto?» Franco: «...Dall’alto! La vicenda processuale è molto strana, molte persone, anche in pensione, mi vengono a dire “certo là è stata fatta una porcheria perché che senso ha mandarla alla feriale (la sezione feriale della Cassazione, ndr)? Ci vuole un minimo di apertura mentale per capire una questione così delicata , va alla sezione competente, non va alla sezione dove stanno cinque che poi uno solo capisce. La sezione feriale è stata fatta con gli ultimi arrivati, ragazzini... è stata una decisione traumatizzante, ha avuto pressioni e così via. Ho detto: “Io questa sentenza non la scrivo, se volete posso firmare, perché io faccio soltanto l’antefatto ma qua firmate tutti perché io da solo sennò non la firmo”...». Berlusconi: «...E loro erano determinatissimi, invece...». Franco: «Loro determinati...malafede, forse... malafede del presidente sicuramente...».
Berlusconi: «La malafede del presidente c’è! Dicono che lui andava...».
Franco: «...Dalla procura di Milano perché c’è il figlio...i pregiudizi per forza che ci stavano... si poteva evitare che andasse a finire in mano a questo plotone d’esecuzione, come è capitato».
Franco: «Dall’inizio sono sempre stato un suo ammiranegli tore, tutti quanti, sono sempre stato... non dell’ultima ora, diciamo, anche se devo stare zitto perché in quell’ambiente è meglio non parlare. Questa cosa mi ha deluso profondamente, perché ho trascorso tutta la mia vita in questo ambiente e mi ha fatto schifo, dico la verità... perché io allora facevo il concorso e continuavo a fare il professore universitario, non mi mettevo a fare il magistrato se questo è il modo di fare per... colpire le persone, gli avversari politici... io ho opinioni diverse della giustizia giuridica, quindi... vada a quel paese, va’».
Il «trattamento»
«La realtà è che Berlusconi deve essere condannato a priori perché mascalzone!»