Corriere della Sera

«Le accuse di tradimento? Bassezze Così sono passata da M5S alla Lega»

La senatrice Riccardi: già non avevo votato la fiducia a Bonafede

- di Marco Cremonesi

MILANO Senatrice, dica la verità: sono giorni difficili…

«In effetti sì. Dopo il mio cambio di gruppo si sono lette e sentite cose che danno l’idea del bassissimo livello raggiunto». Alessandra Riccardi, eletta al Senato con il M5S, la scorsa settimana è passata alla Lega. Rendendo più difficile la strada del governo e la maggioranz­a al Senato.

Non si aspettava queste reazioni?

«Anche per questo sono maturate le mie decisioni, per quel clima. Decisioni del genere non sono mai prese a leggero ma ho dovuto prendere atto che nel Movimento non c’è più la chiarezza d’intenti che considero doverosa: non riuscivo più a lavorare correttame­nte con il gruppo».

Il suo abbandono è arrivato con il voto sulla retroattiv­ità del taglio ai vitalizi nella commission­e Contenzios­a. Cosa è successo?

«La mia riflession­e è durata diversi mesi. Ero uscita dall’aula nel voto sulla nave Gregoretti, poi ho votato in modo difforme sulla Open Arms... un crescendo che è arrivato al punto di rottura. Per la natura commission­e Contenzios­a non posso dirle cosa ho votato: ma ricordo che M5S e Lega sono sempre stati a favore del taglio di certi privilegi».

La senatrice Evangelist­a ha scritto: «È finita la farsa». La accusano di tradimento…

«Non si accettava il mio volermi confrontar­e con l’oppocuor sizione. La caratteris­tica del Parlamento è il confronto, in gioco c’è la sua centralità. L’esecutivo ha governato a colpi di fiducia e di decreto. Poi, sono arrivati i dpcm. Un po’ troppo per una forza politica che si era battuta contro queste pratiche. E la forma conta: la critica è legittima, ma certi toni rendono impossibil­e il ragionamen­to».

Senatrice, chiedono le sue dimissioni. Non è un problema che il M5S, prima forza in Parlamento, per il suo cambio oggi non sia rappresent­ato nella commission­e?

«Io sono un avvocato e codella

● Alessandra Riccardi, 46 anni, avvocata, senatrice eletta nel 2018 con il M5S: da fine giugno è passata con la Lega me tale sono nella commission­e contenzios­a. Che è tecnica, non politica. E procedural­mente segue le regole di un processo. Cosa che rende impossibil­e per i membri dare le dimissioni senza valida motivazion­e, così come un magistrato non può lasciare il processo senza valida ragione».

Il primo governo Conte è caduto, dice Salvini, anche per una riforma della Giustizia che la Lega non avrebbe potuto votare: troppo «manettara». Per lei, non era un problema?

«Ricorda? Quando è stata votata la fiducia al ministro Bonafede, dell’allora mio partito, io non ero in Aula. Credo che questo la dica lunga sulla mia posizione. Peraltro, i disegni di legge delega sulla riforma delle procedure civile e penale, sono di iniziativa governativ­a. Ma una discussion­e su argomenti di questa portata deve essere libera, non dettata dai partiti».

d Per il caso Gregoretti ho lasciato l’aula, su Open Arms mi sono espressa contro il Movimento In quel gruppo non riuscivo a lavorare

In commission­e «Non posso dire come ho votato sui vitalizi Ma 5 Stelle e Carroccio sono contro i privilegi»

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