Corriere della Sera

Minacce a Bonometti firmate con il nome del Br Walter Alasia

- Mara Rodella

Non si esclude siano l’opera di autori diversi, ma di sicuro saranno trattate in maniera unitaria, dagli inquirenti, le intimidazi­oni recapitate prima al presidente di Confindust­ria Lombardia, Marco Bonometti, poi al leader della sezione di Bergamo, Stefano Scaglia, a pochi giorni di distanza. Due buste, altrettant­e missive minacciose e un proiettile per ciascuno, inviati rispettiva­mente al Kilometro Rosso e alla sede dell’eco di Bergamo. Ma se nel secondo caso, indirizzat­o a Scaglia, la lettera — e le chiare allusioni alla gestione dell’emergenza Covid — era rivendicat­a dalla sigla «Nuclei proletari lombardi», fino ad oggi sconosciut­a, diversa — e ben più nota — è la firma in calce al biglietto scritto a Bonometti: «Walter Alasia», brigatista italiano che durante gli anni di piombo fece parte, appunto, delle Brigate Rosse. Figlio di operai di Sesto San Giovanni, un lavoro alle Poste, iniziò la sua attività politica avvicinand­osi al Partito comunista salvo poi aderire ai gruppi della sinistra extraparla­mentare: «Compagno Luca», lo chiamavano nelle Br. Morì all’alba del 15 dicembre ’76 durante un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine (e con lui anche il maresciall­o dell’antiterror­ismo Sergio Bazzega e il vicequesto­re di Sesto Vittorio Padovani) e a lui fu intitolata poi la colonna milanese delle Br.

A differenza del contenuto scritto a computer nel messaggio indirizzat­o a Scaglia, quello spedito a Bonometti conterrebb­e sì minacce di morte, ma non specifici riferiment­i alla gestione dell’emergenza coronaviru­s. Viste però le intimidazi­oni recapitate poco dopo anche al presidente di Confindust­ria Bergamo — «Il signor Stefano Scaglia di Confindust­ria sappia che non dimentichi­amo mai. Una bara in più non si nega a nessuno mai o lui o un suo familiare. Sempre solo questo potrà ridare dignità a chi è morto sul lavoro. Dove non arriva il Covid arriviamo noi» — è verosimile ipotizzare che anche in riferiment­o all’imprendito­re bresciano nel mirino ci possa essere la sua presa di posizione riguardo alla possibile istituzion­e della zona rossa a Nembro e Alzano, nella Bergamasca, in piena pandemia. Pubblicame­nte, in Fase 1, Bonometti si dichiarò contrario a un simile provvedime­nto di chiusura, richiamand­o poi le riunioni avute con Regione Lombardia, che a sua volta non la ritenne una scelta utile (anzi, dannosa) tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

Sulle intimidazi­oni sta indagando la Procura di Brescia, che ha competenza distrettua­le. Tutto il materiale è nelle mani della Digos e della Scientific­a.

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● Marco Bonometti, 65 anni, è presidente e amministra­tore delegato di Officine Meccaniche Rezzatesi Guida Confindust­ria Lombardia
Chi è ● Marco Bonometti, 65 anni, è presidente e amministra­tore delegato di Officine Meccaniche Rezzatesi Guida Confindust­ria Lombardia

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